Mistero risolto per Yutu-2: ecco cosa c’entra la mitologia cinese con l’oggetto fotografato sulla Luna

Finalmente è stato risolto il mistero lunare che aveva inquietato ricercatori e appassionati. L’oggetto trovato sulla Luna dal rover cinese Yutu-2 non è quello che si credeva, o si sperava, che fosse… Non è un rifiuto spaziale e non è opera dell’uomo.

Svelata la natura dell’oggetto misterioso fotografato dal rover cinese Yutu-2 sulla Luna

Non è un detrito spaziale, non è un animale, non è cubo magico, non è un manufatto alieno e non è nemmeno una capanna. Ma allora che cos’è? Quando a novembre del 2021 la fotocamera del rover cinese Yutu-2, che si trova in esplorazione sulla Luna, aveva fotografato una strana struttura sulla Luna, in tanti si erano inquietati. Qualcuno si era incuriosito. Solo in pochi erano rimasti calmi e tranquilli, spiegando che doveva essere una roccia.

L’oggetto appariva un po’ insolito, piantato lì, in solitudine, nel cuore del cratere Von Kármán, a circa duecento metri dal rover. Poi, la scarsa nitidezza dello scatto ha fatto il resto. Molti si sono lanciati in possibili interpretazioni. Qualcuno ha proposto che poteva essere una capanna. C’è chi ci ha visto un grosso cubo, chi una copia lunare dell’Arco di Trionfo.

Il sasso ci ha coinvolti così tanto e ha ispirato la nostra fantasia perché particolarmente prominente e misterioso. Non a caso è stato soprannominato “Mystery Hut” e poi “Moon Cube”. Il cubo, dopo qualche giorno, si è mostrato già meno inquietante. A metà dicembre, i cinesi già lo descrivevano come una roccia di forma irregolare.

Né cubo né capanna… ma coniglio di giada!

Con cosa abbiamo a che fare? Il rover Yutu-2 si è avvicinato sempre di più all’oggetto. E alla fine ha capito che si trattava di un coniglio di giada. Calmi, non è un animale. Si tratta di una roccia. Lo strano nome è in realtà solo un soprannome dato dai cinesi alla particolare roccia lunare. Il riferimento al coniglio è nato per autocitazionismo. Ora vi spieghiamo perché…

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Per alcuni, la roccia assomiglia un po’ a un coniglio, visto che lì vicino c’è un altro sasso, molto più piccolo, che sembra una carota. Da qui è scattato un collegamento obbligato. Il nome del rover Yutu significa infatti “Coniglio di giada”. Ecco perché anche la roccia è stata chiamata così.

Mitologia cinese: la leggenda della dea della Luna

Insomma, quando i tecnici hanno inquadrato l’oggetto misterioso hanno notato accanto al sasso isolato altre pietre che assomigliavano a delle carote. Alcuni sassi rotondeggianti che si trovano più dietro sembravano invece simili agli escrementi di un coniglio… Yutu rimanda appunto all’appellativo di un coniglio mitologico. Quasi tutti i nomi legati alla serie di missioni cinesi Chang’e sono ispirati a una leggenda famosissima che parla della dea della Luna. Anche la trama originale e l’ispirazione del manga Sailor Moon di Naoko Takeuchi sono ispirate alla leggenda di Chang’e.

Chang’e è appunto la divinità femminile che nella Cina antica rappresentava la Luna. Tale personaggio è oggetto di numerosi racconti della mitologia cinese, la maggior parte dei quali parla di una bellissima donna volata sulla Luna e tramutatasi poi in divinità. In una di queste versioni, Chang’e sarebbe scappata da suo marito, un imperatore cattivissimo. Per sottrarsi alle sue angherie, la fanciulla volò appunto sulla Luna, dove poi trovò un gigantesco palazzo abitabile e già frequentato da un animale chiamato Yutu, il Coniglio di Giada, appunto.

Il rover Yutu ora si trova nel cuore del bacino Polo Sud-Aitken, ovvero in un enorme cratere meteoritico di duemilacinquecento chilometri di diametro. Durante i suoi trentadue mesi di lavoro sulla Luna, il rover ha percorso all’incirca un chilometro.

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La roccia denominata coniglio di giada non è stata ancora analizzata. Non sappiamo perché si trovi lì, così isolata ed esposta. Gli scienziati cinesi tenteranno di dare una risposta a tutti gli interrogativi irrisolti già nei prossimi giorni.