Le storie dei vampiri hanno per anni tenuto il pubblico con il fiato sospeso, soprattutto dopo l’uscita della saga di Twilight. Adesso, in Polonia, ne è stato trovato uno di reale: tenebroso, spaventoso, ma nello stesso tempo affascinante. Scopriamo insieme i dettagli di questa scoperta.
Tralasciando le varie serie Tv che hanno trasformato questi esseri da temuti predatori ad affascinanti eroi, la realtà dei fatti parla di leggende che hanno tutt’altro tenore. Queste, infatti, tramandano storie spaventose di morti orrende e omicidi efferati, che poco hanno a che fare con i protagonisti dei film.
Ma cosa è stato ritrovato in Polonia? A Drawsko, un piccolo borgo rurale polacco, sono state rinvenute oltre 280 tombe del XVI secolo in un cimitero. Queste erano aperte e alcune avevano intorno al collo un falcetto, tipico delle sepolture che venivano fatte contro i vampiri, per evitare che potessero tornare in vita. Se il defunto si fosse risvegliato la falce li avrebbe tagliato di netto la testa!
Tracy Betsinger, antropologa, insieme al suo collaboratore, ha fatto questa straordinaria scoperta del cimitero, e ci spiega che:
“Solitamente in questo tipo di tombe venivano sepolte persone esterne alla comunità, in quanto considerate più a rischio di vampirismo. Oltre al falcetto, molti cadaveri sono stati trovati con delle pietre infilate in bocca: queste, secondo le credenze, avrebbero impedito ai potenziali vampiri (se si fossero svegliati) di nutrirsi mordendo degli umani“.
Sono state queste particolari scoperte, legate alle leggende e alle tradizioni, che hanno contribuito a dare il nome di cimitero dei vampiri a quello trovato a Drawsko.
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I vari studi condotti hanno analizzato la situazione del vampirismo sia da un punto di vista storico che chimico. Per quanto riguarda la storia, si riteneva che i defunti sepolti con questa pratica fossero tutti stranieri, in realtà si è scoperto che non era così, nonostante i forti movimenti migratori dell’epoca verso la Polonia. La paura del vampirismo nasceva probabilmente dalla paura di ciò che era straniero e non conosciuto. Inoltre, Drawsko si trova a circa 200 km dalla Transilvania, patria del celebre Dracula, Vlad III di Valacchia, quindi anche questo potrebbe aver alimentato un certo tipo di terrore.
Le analisi biochimiche dimostrano, invece, tutt’altra cosa. I risultati delle concentrazioni di isotopi radioattivi presenti nei cadaveri stabiliscono, infatti, che questi appartenevano a persone del luogo e non a stranieri come si pensava in precedenza. Parliamo di persone di ogni genere, uomini, donne e anche bambini.
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L’unione fra la storia e la scienza ha portato ad una conclusione univoca: che la paura per i vampiri abbia a che fare con le condizioni in cui sono stati trovati certi cadaveri. Ai tempi, infatti, molte malattie non erano ancora conosciute, e trovare dei corpi morti con il sangue alla bocca poteva rappresentare un presagio funesto. A nessuno veniva in mente che certe dipartite, anche repentine, potessero essere causate da patologie come il colera. Più facile affidarsi alle leggende e… credere ai vampiri!
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