Il mondo dopo il Covid: cambiamenti e assestamenti

In che mondo ci ritroveremo a vivere quando la pandemia sarà finita? Tanti se lo chiedono, ipotizzando catastrofi e crisi insanabili. Solo il tempo potrà dare una risposta su cosa ci aspetterà davvero!

Il mondo dopo il Covid – curiosauto.it

Un mondo pieno di problemi

In molti pensano che dopo la pandemia ci ritroveremo a vivere in un mondo ancora più problematico di quello attuale. La salute mentale di molta gente è peggiorata, le disuguaglianze sono aumentate, il lavoro è andato profondamente in crisi, e questi sono solo alcuni esempi di quello che è accaduto e sta accadendo.

Ma cosa ha imparato la gente in questi due anni di pandemia? Secondo una ricerca del World Economic Forum, la maggior parte delle persone si sta facendo soffocare dai problemi, senza trarre un vero insegnamento (anche positivo per certi versi n.d.r.) su quello che sta accadendo.

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Un mondo instabile

L’instabilità, sotto tanti punti di vista, è l’elemento che ha colpito di più la vita delle persone. Molti sono stati costretti a cambiare i loro piani, a modificare radicalmente esistenze rassicuranti, e ad uscire dalla loro comfort zone. Vediamo insieme i settori più colpiti.

La salute mentale

Il Covid, è un dato di fatto, ha reso molti di noi più ansiosi, depressi e stressati. Rimanere chiusi in casa per mesi non è stato facile per nessuno, soprattutto per le persone psicologicamente più fragili. Nel nostro paese non è stato stabilito un vero supporto psicologico per gli individui più deboli, solo in Lombardia si è pensato di introdurre lo psicologo di base che affianca il medico generale.

Il modo di fare acquisti

Con la scusa che non si è potuto uscire per molto tempo, le persone hanno iniziato a fare acquisti online. Questa è un’abitudine destinata a durare anche a fine pandemia anche se, purtroppo, porterà alla chiusura di altre attività commerciali fisiche.

Le disuguaglianze

Purtroppo queste sono aumentate e, con molta probabilità, anche a fine pandemia sarà complicato risolverle in tempi brevi. Tra queste le più evidenti sono:

  1. Tra gli anziani e i giovani.
  2. Tra le donne costrette a lasciare il lavoro per badare ai figli e gli uomini.
  3. Tra bianchi e neri.
  4. Tra paesi ricchi e poveri, soprattutto per via dell’accesso ai vaccini.

Nascite in calo

Le persone in una situazione così instabile fanno meno figli. Questo accade soprattutto a causa della perdita del lavoro e nemmeno il lockdown, come molti pensavano, ha favorito l’aumento del tasso di natalità. In Italia nel 2021 sono nati quasi 13.000 bambini in meno rispetto all’anno precedente. In Cina il tasso è crollato ai minimi storici. Non è che lo stare chiusi in casa abbia in realtà favorito i divorzi anziché la voglia di stare insieme e procreare? Urge uno studio al riguardo…

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Previsioni funeste

Un’altra cosa preoccupante che la gente sta facendo è quella di isolarsi. Gli spostamenti sono diventati complicati e molti rinunciano anche a viaggiare. La casa è diventata il posto prediletto dove rimanere e invitare gli amici. La vita sociale si è molto ridimensionata, nonostante qualcuno si sia dilettato ad organizzare feste clandestine di ogni genere (per esempio i cosiddetti Covid party n.d.r.)

I politici hanno perso ancora di più la loro credibilità. Il popolo, infatti, ha messo come fanalino di coda nella classifica di chi si fida di più proprio gli appartenenti alla politica. I più affidabili sono i medici seguiti dagli scienziati.

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Durante il Covid la situazione dell’inquinamento era migliorata: aria più pulita (meno macchine e aerei in giro), mari più puliti (meno navi sul mare), meno emissioni di CO2. Questo è stato un risvolto positivo della crisi sanitaria che, però, non è stato preso in considerazione seriamente. Logico che qualche mese di lockdown non poteva risolvere un problema così grave che si protrae da anni, ci si aspettava comunque una maggiore sensibilizzazione verso il futuro climatico del nostro pianeta.

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