Ecco come la tragica distruzione apportata dalla guerra può trasformarsi in occasione di scoperta. Gli archeologi iracheni hanno svelato i resti della sala della preghiera della moschea di al-Nouri, Mosul. Si tratta di importantissimi reperti risalenti al XII secolo. Rinasce la speranza in Iraq.
A Mosul, in Iraq, gli scavi condotti sotto la Sala della preghiera di al-Nouri hanno portato alla luce i resti di una moschea del XII secolo. Gli archeologi sono riusciti a riscoprire quattro stanze costruite in pietra e gesso. Il luogo è quello tristemente noto per lo scempio architettonico compiuto dai guerriglieri del Califfato Islamico, con la distruzione sistematica di edifici storici, statue e preziose testimonianze architettoniche.
Gli scavi sono stati finanziati dagli Emirati Arabi Uniti, per il progetto “Ravvivare lo spirito di Mosul“. Al piano di riqualifica stanno partecipando anche il Ministero della Cultura iracheno e il Waqf sunnita. Secondo quanto comunicato dall’UNESCO, l’Iraqi State Board of Antiquities and Heritage (SBAH) ha scoperto le fondamenta, il pavimento, e il seminterrato di un edificio risalente al XII secolo. La scoperta comprende quattro stanze in cui gli archeologi ritengono dovessero avvenire le abluzioni rituali.
Gli scavi archeologici in quest’area del complesso al-Nouri sono stati possibili a causa della tragica distruzione della sala della preghiera avvenuta nel 2017, con i bombardamenti USA. Dunque questa nuova scoperta ha un valore simbolico. È l’esempio di come la distruzione violenta possa trasformarsi in un’opportunità di conoscenza e sviluppo.
Gli scavi archeologici sono cominciati nell’agosto 2021. Ci hanno lavorato in quaranta, fra archeologi e lavoratori delle commissioni statali per le antichità e il patrimonio dell’Iraq. Secondo Khairdine Nasser, direttore del Dipartimento per le antichità e il patrimonio di Ninive, la scoperta è importantissima per ottenere una migliore conoscenza della superficie della grande moschea al-Nuri (la moschea dove fu proclamato il Califfato). Infatti, nessuno sospettava dell’esistenza di questa antica sala di preghiera. Si ignoravano anche i bacini di abluzione ivi rinvenuti.
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Ogni stanza delle abluzioni misura tre metri di altezza e e tre metri e mezzo di larghezza. E gli ambienti sono posti a circa sei metri sottoterra. La scoperta ci permette di tornare a parlare di questo meraviglioso sito storico e archeologico, dopo gli anni dolorosi affrontati nel periodo dominato dall’ISIS. A quanto pare, le fondamenta della vecchia sala di preghiera sono più estese di quelle della sala di preghiera costruita negli anni ’40. Senza le distruzioni apportate dagli uomini dell’ISIS e dai bombardamenti americani, probabilmente questi nuovi ambienti non sarebbero stati mai scoperti.
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L’Iraqi State Board of Antiquities and Heritage (SBAH) ha dichiarato che lavorerà con l’UNESCO per proteggere, restaurare e integrare nel processo di ricostruzione questa importantissima scoperta. La speranza è che i visitatori possano presto conoscere tutte le fasi storiche della moschea al-Nouri, che è stata edificata più di ottocento anni fa.
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