Si tratta di un’antica arte divinatoria priva di fondamenti scientifici, eppure è capace di influenzarci
Nonostante si tratti di un’antica arte divinatoria priva di basi scientifiche continuiamo a consultare l’oroscopo. Ma che cos’è quest’arte che tanto ci affascina? Si parla di predizioni del destino delle persone in base al proprio segno zodiacale e all’influenza che ha il movimento dei pianeti cui sono legati i singoli segni dello zodiaco. Gli studi di psicologia confermano non ci sia nessun fondamento di affidabilità. Eppure gli stessi studiosi sottolineano il fascino e l’influenza sulle generazioni dell’oroscopia.
Dai babilonesi, ai greci fino a noi: l’oroscopo non passa mai di moda…
All’inizio furono i babilonesi a pensare che il movimento degli astri potesse influenzare le personalità. Le prime fonti riconducibili all’astrologia – dal greco antico astrologhía, aster / astròs, «stella» e logia «discorso» – sono quelle riferite a “Enuma Anu Enlil” (I giorni di Anu e Enlil), registro delle interpretazioni dei temi celesti. Tutte le popolazioni seguenti hanno preso a cuore gli astri, senza disdegno da parte dei cristiani, Dante stesso nella sua Commedia capolavoro ha fatto affidamento ai corpi celesti e il loro incidere sul destino dell’uomo.
I segni zodiacali e le previsioni danno un senso di sicurezza appagante
Secondo la scienza rivolgere la propria attenzione alle previsioni del proprio oroscopo ci porta in una particolare confort zone. Essere parte di un gruppo con le stesse qualità e negatività caratteriali ci avvicina all’idea di non essere giudicati da soli. Addirittura si dà la possibilità di trovare spiegazioni comuni ad atteggiamenti evidentemente peculiari.
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Le previsioni astrologiche non hanno possibilità di entrare a far parte delle convinzioni scientifiche, la loro prevedibilità non è attestabile. La nostra mente non è altro che dirottata su specifiche convinzioni. Leggendo il proprio oroscopo ci si immedesima e si finisce col credere che quei principi ci appartengano davvero. In maniera inconscia accade di mettere in pratica ciò che c’è scritto in quel trafiletto quotidiano che è l’oroscopo.
Più che gli astri bisognerebbe prendere in considerazione il mese di nascita delle persone
Alcune ricerche confermano quanto il mese di nascita – in questo caso – possa influenzare il carattere del nascituro. Non sono stati ancora individuati specifici marcatori genetici a supporto di questa teoria, ma pare che i nati nei mesi di luce siano congenitamente predisposti ai sentimenti di gioia, al contrario di chi è venuto al mondo in autunno o inverno.
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Si tratterebbe di possedere diversi concentrazioni di serotonina e dopamina. Spesso è solare colui che è nato a giugno, tenebroso il nato a novembre…Ma non è la regola! La ricerca è ancora in corso d’indagine, resta il fatto che l’astrologia è destinata ad essere presente nelle nostre vite ancora per molto.