Il Dna spazzatura contiene molecole in grado di risvegliare il sistema immunitario. La scoperta di questi nuovi interruttori Rna permetterebbe di sviluppare farmaci sempre più idonei a combattere i tumori.
Chi ha scoperto la validità degli interruttori Rna?
Il merito di questa scoperta va all’Università degli Studi di Milano e all’Istituto Nazionale di Genetica Molecolare Romeo ed Enrica Invernizzi. Le nuove molecole, chiamate interruttori Rna, potrebbero sicuramente portare allo sviluppo di nuovi farmaci immunoterapici utili alla lotta contro il cancro. Allo studio hanno partecipato istituti medici importanti della Lombardia, fra cui:
- L’istituto clinico Humanitas con l’Humanitas University di Milano.
- Il CheckmAb spin-off della Statale di Milano.
- Il Grande Ospedale Metropolitano Niguarda di Milano.
- Il Policlinico di Milano.
- L’ospedale San Giuseppe MultiMedica di Milano.
Tutto è stato finanziato dalla Fondazione Regionale per la ricerca Biomedica, dalla Fondazione Cariplo e dall’Airc (Associazione Italiana per la Ricerca sul cancro).
L’Rna non codificato è importante?
Fino a poco tempo fa, l’Rna non codificato era considerato senza valore, il cosiddetto dna spazzatura. In realtà si è scoperto che è importante per il funzionamento e l’attivazione del sistema immunitario, in particolare dei linfociti T CD4+.
Sono le sequenze Line1, che si ripetono continuamente, a generare questo Rna non codificato. Queste si accumulano nei linfociti TCD4+ immaturi e diminuiscono molto quando le cellule si attivano.
Potrebbe interessarti >>> Londra ha il primato: sono passati 140 anni dall’accensione dei primi lampioni
Come funziona la terapia?
I linfociti CD4+ vengono immessi nel tessuto tumorale e cominciano di nuovo a accumulare Rna di Line1. I ricercatori hanno scoperto, dopo diverse analisi, che i linfociti T sono in grado nuovamente di eliminare le cellule malate.
Potrebbe interessarti >>> I superpianeti ideali per la vita umana: anche più della Terra
I medici intendono utilizzare questo potenziale terapeutico insieme alle odierne immunoterapie. Si pensa alla creazione di una startup per sviluppare nuove terapie riguardanti il sistema immunitario. Il risveglio dei linfociti T e il loro utilizzo nel microambiente intra-tumorale sembra essere uno dei modi più efficaci per distruggere le cellule neoplastiche.