Duecentomila dollari in cambio della cessione dei diritti sul proprio volto. La Promobot, un’azienda specializzata in innovazione robotica e servizi informatici, sta cercando un viso per i suoi robot del futuro. Ed è disposta a pagare un bel prezzo.
Dare il proprio volto a un robot… conviene
Cedereste il vostro volto a un robot? L’idea forse vi appare un pochino inquietante. Allora mettiamola così: cedereste il vostro volto a un robot per duecentomila dollari? Se l’idea ora vi stuzzica, sappiate che la Promobot, società russa che si occupa di sviluppo tecnologico di robot, è alla ricerca di un viso umano per il suo assistente robot umanoide. Questo nuovo androide lavorerà in hotel e centri commerciali. Dovrà avere un aspetto gradevole e rassicurante. E soprattutto umano. Niente di astratto o stilizzato. Quelli della Promobot vogliono un viso vero. L’azienda è insomma alla ricerca di un volto “gentile e amichevole” da riprodurre non una ma decine, centinaia o migliaia di volte, per quante versioni del robot saranno ordinate in tutto il mondo. Quindi, potenzialmente, potreste vedere il vostro viso replicato su un esercito di migliaia di androidi. La società, per questo, sostiene di esser pronta a versare duecentomila dollari a chiunque sia disposto a trasferire loro tutti i diritti sul proprio volto e sulla propria voce.
Suona tutto un po’ strano. Quindi vi è il sospetto che potrebbe anche trattarsi solo di pubblicità. Tuttavia, secondo quanto riferito dai dirigenti della Promobot e dagli specialisti indipendenti del settore, l’azienda sarebbe in forte espansione: molti clienti, in giro per il mondo, richiedono robot dall’aspetto umano personalizzato. Dunque il business potrebbe aver senso.
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Da ciò che capiamo, la società è già attiva nella fornitura di soluzioni robotiche e informatiche ad aeroporti, centri commerciali e negozi al dettaglio. Il bacino di utenza si è esteso in buona parte dell’Europa continentale, in Nord America e Medio Oriente. Oltre a produrre robot, l’azienda si occupa anche di meccatronica, elettronica, intelligenza artificiale e reti neurali.
Che faccia avrà il nuovo robot della Promobot
Per il nuovo robot, la società vorrebbe proporre qualcosa di unico. Uno dei problemi più comuni che limitano l’utilizzo di androidi robotici in lavori di servizio al pubblico è il fatto che questi dispositivi non appaiano mai completamente familiari agli utenti. Da qui l’esigenza di caratterizzare il prototipo con un volto, appunto, “gentile e amichevole”.
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Va da sé che per essere selezionati come il volto perfetto per il robot sia necessario un bell’aspetto. Il sesso non è importante. Le candidature sono aperte a chiunque abbia più di venticinque anni. Per proporsi occorre rispondere a un questionario sul sito web dell’azienda. Se tutto andrà bene, il robot con il volto della persona selezionata entrerà in servizio già nel 2023.