L’origine dell’uso della lingua rimane un mistero, ma il primo a sillabare fu l’homo habilis
A differenza delle fonti scritte, degli edifici architettonici e delle immagini dell’arte, delle radici assolute del linguaggio non c’è traccia. L’oralità resta avvolta nel mistero della memoria del tempo. Ma alcuni studi sembrano concordi: le prime sillabe furono pronunciate già dall’homo habilis, ominide maggiormente sviluppate rispetto all’australopiteco. L’homo habilis avrebbe pronunciato parole composte da una o due sillabe, senza però un vero e proprio intento comunicativo.
Gli esperti del linguaggio concordano sulla differenza che intercorre tra parlare e comunicare attraverso la lingua. Parlare presuppone emissione di suoni, comunicare significa esprimere, condividere dei pensieri. Processo che implica evoluzione sul piano cognitivo, oltre a quello anatomico. Anatomicamente infatti l’homo habilis sarebbe stato predisposto alla comunicazione. La capacità di comunicazione è avvenuta proprio dall’homo sapiens in poi. Anche gli animali hanno una qualche comunicazione tra loro, – generalmente vocalizzazioni -, ma ciò non è propriamente definibile come lingua secondo la linguistica.
Secondo la teoria dei gesti la prima forma di comunicazione, di modo di dire in assoluto tra gli ominidi sarebbe stata quella dei segni. Si tratta di una forma primitiva di linguaggio poi abbandonata…
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Forse l’uso di un numero maggiori di utensili avrebbe inciso sui movimenti ai fini comunicativi. Usare le mani per gesticolare e nel frattempo cacciare, raccogliere i frutti della terra e svolgere quotidiane mansioni… In generale sarebbe divenuto sempre più complicato con l’evoluzione.
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Alcune situazioni, poi, presupponevano il dover cooperare senza vedersi. Immaginiamo una scena delicata come quella della caccia di gruppo. Comunicare i movimenti delle prede attraverso il movimento degli arti superiori, presupponendo contatto visivo nell’altro sarebbe stato complicato segnando. Le mani impegnate con utensili di caccia, gli occhi puntati sull’animale e la posizione tattica per non farsi scorgere dalla preda. Insomma, il mondo della storia del linguaggio resta ancora segreto sotto qualche aspetto, ma gli studi sull’evoluzione preannunciano affascinanti passi avanti.
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