Da moltissimi anni, cioè da secoli, girano strane leggende sulla famiglia Rothschild. Chiamiamole anche teorie del complotto. Il più delle volte si insinua che questa antica famiglia regga da sola tutta la finanza mondiale. Quali principali attori dell’economia e agenti occulti di manovre geopolitiche, i Rothschild avrebbero nel passato incoraggiato guerre, attentati, colpi di Stato e altre situazioni politiche, solamente per trarne vantaggio economico… Che cosa c’è di vero?
I Rothschild: i veri padroni del mondo?
I Rothschild sono un’antica famiglia di origine ebraica appartenente alla comunità ashkenazita, che intorno alla prima metà del ‘700 riuscì a ottenere prestigio economico e sociale, prima in Germania e in Austria e poi, attraverso i rami principali della parentela, anche in Francia, Inghilterra, Stati Uniti ed Italia.
Il primo Rothschild famoso per il suo lavoro economico come cambiavalute fu Moses Kalman Rothschild, morto nel 1735. Secondo la leggenda, Moses aprì una bottega da rigattiere che aveva come insegna uno scudo rosso (Das rothe Schild), da cui derivò il nome della famiglia. La vera e propria ascesa della famiglia ebbe tuttavia inizio solo nel 1744, quando in Germania nacque Mayer Amschel Rothschild. Nonostante la sua infanzia vissuta in un ghetto poverissimo di Francoforte, il giovane Mayer riuscì a creare dal niente un istituto finanziario. Mandò i suoi cinque figli in giro per l’Europa, aprendo così nuove sedi della sua banca.
In epoca napoleonica, i Rothschild divennero ancora più ricchi e potenti. All’epoca commerciavano in metalli preziosi e prestavano soldi agli inglesi, per aiutarli nella guerra contro la Francia. La fine di Napoleone rappresentò per la famiglia un gigantesco affare. Fu allora che sia in Germania che in Francia molti antisemiti iniziarono a criticare la famiglia e gettare ombre sulla bontà dei loro affari. Si ipotizzava un atteggiamento cospiratorio da parte magnati: si diceva che controllassero il mondo e che organizzassero guerre e scontri per trarne profitto.
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Nel 1806 Nathan Mayer Rothschild, figlio di Amschel, si sposò con Hannah Barent Cohen, figlia di Levy Barent Cohen, un mercante londinese molto agiato. Pare che fu questa unione a portare i Rothschild a inserirsi nella finanza britannica. La famiglia si sviluppò anche in Svizzera e a Napoli, dove ancora esistono discendenti del ramo tedesco.
La ricchezza della famiglia e la teoria del complotto
Secondo stime mai accertate, all’inizio del ‘900, diversi membri della famiglia Rothschild (ramo tedesco, ramo inglese, ramo napoletano) erano conosciuti e temuti come gli uomini i più ricchi del mondo. Sembra invece certo che la famiglia abbia posseduto un enorme patrimonio privato, forse il più vasto del mondo, fino alla crisi del ’29. Attualmente gli affari dei Rothschild si muovono su scala ridotta.
Non sono più dominatori dell’industria finanziaria né tra i banchieri più importanti d’Europa. Ciononostante, in molti continuano a pensare che i discendenti di questa casata dominino l’economia mondiale, determinando come eminenze grigie i destini finanziari e politici del mondo.
Esiste ancora una banca legata al nome della famiglia, che si occupa di operazioni di fusione, acquisizione a livello internazionale, gestione di patrimoni e offerta di prestiti e investimenti in società private.
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Molte accuse rivolte ai Rothschild sono strumentali e collegate a sentimenti antisemiti. Le teorie del complotto, negli anni, hanno inventato storie assurde e sempre più esagerate sul potere di questa banca. Di sicuro, anche i Rothschild avranno nel corso della loro storia fatto pressioni sui potenti, sfruttato il loro dominio finanziario e approfittato di guerre e situazioni politiche. Ma la storiografia ci ha assicura che non si tratta dei padroni del mondo. Agli attuali discendenti della dinastia si occupano anche di vini, di arte e di turismo. Alcuni membri dei vari rami della famiglia si sono distinti per la loro attività di collezionisti, in particolare di libri rari.