Gli squali tigre si avvicinano. Per colpa del cambiamento climatico, dicono gli esperti. Fatto sta che lo squalo tigre (il più grande predatore a sangue freddo dei mari tropicali) si sta muovendo fuori dalle aree protette tropicali. Il pericolo, però, è più per la specie ittica che per quella umana. Gli squali più piccoli e vulnerabili sono infatti esposti alla pesca commerciale…
L’arrivo dello squalo tigre
Un nuovo studio condotto da scienziati della Rosenstiel School of Marine and Atmospheric Science dell’Università di Miami (UM) rivela che le posizioni e i tempi del movimento dello squalo tigre nell’Oceano Atlantico settentrionale occidentale sono cambiati. Lo squalo si sta avvicinando alle coste che non aveva mai toccato: quelle delle grandi città della fascia temperata e nordica. E per quale motivo? Di sicuro a causa dall’aumento delle temperature oceaniche provocato dal cambiamento climatico. Dunque i cambiamenti climatici hanno costretto gli squali tigre a muoversi al di fuori delle aree protette. Questi movimenti sono monitorati da anni. E la situazione è chiara: lo squalo tigre (Galeocerdo cuvier) si sta muovendo verso Nord, parallelamente all’aumento della temperatura dell’acqua.
Il più grande predatore a sangue freddo nei mari tropicali è legato alle acque calde. E visto che ormai anche l’Oceano Atlantico che bagna gli Stati Uniti si sta riscaldando, lo squalo tigre può trovarsi a suo agio anche più a Nord del suo territorio di base. Storicamente la costa nord-orientale degli Stati Uniti è sempre stata libera da squali tigre, perché l’acqua era fredda, ma adesso la situazione è cambiata.
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Secondo Neil Hammerschlag, direttore del programma di ricerca il problema è soprattutto per gli umani. “Questi risultati”, ha spiegato Hammerschlag, “potrebbero comportare gravi conseguenze per la conservazione degli squali tigre. Uscire al di fuori delle aree marine protette può essere per loro rischioso”. Infatti, questi pesci possono diventare più vulnerabili alla pesca commerciale. Secondo lo studioso, gli squali potrebbero avvicinarsi alla costa americana, anche nell’area di New York, e poi a quella britannica: in Scozia, in Irlanda e in Galles.
Allarme squali tigre?
Non dobbiamo parlare di un rischio per l’uomo. Per ora, il problema è soprattutto per gli squali tigre. Sappiamo che il riscaldamento globale li sta avvicinando alle zone abitate dagli umani, e questo comporta uno stress per un pesce che è abituato a mari liberi da imbarcazioni e più tranquilli.
Hammerschlag ha compreso questo fenomeno analizzando i dati di nove anni di tracciamento di squali tigre seguiti dai satelliti, e poi altri dati relativi a più di quarant’anni di studi più convenzionali legati al programma di etichettatura degli squali.
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Non ci sono dubbi che durante l’ultimo decennio, lo squalo abbia mutato zona di interesse. L’acqua è più calda. Di almeno un grado sopra la media. E con questo grado in più, le migrazioni di squali tigre si è stesa più lontano verso Nord di oltre quattrocento chilometri.