Polverino nell’asfalto, il riciclo degli pneumatici fuori uso ha permesso di aumentare la resistenza delle strade
Il riciclo non fa bene solo alla salute del pianeta, ma può migliorare la prestazione di oggetti e materiali preesistenti. L’aggiunta di polverino di gomma derivato da pneumatici fuori uso aumenta le prestazioni del manto stradale. Lo smaltimento in discarica degli pneumatici è stato vietato nel 2006 con l’art. 228 del Decreto Legislativo 152/2006 l’Unione Europea. L’intero pneumatico (gomma e componenti tessili e metallici) deve essere recuperato. Il processo trasformativo avviene con la raccolta di pneumatici fuori uso, dopo lo smontaggio da parte di officine. Un sistema gratuito per i gommisti che sono responsabili delle gomme dal momento della separazione dal veicolo sino al loro ritiro.
Il percorso è di tipo trasformativo. Dopo lo smontaggio, raccolta e stoccaggio segue la fase di trattamento. L’acciaio (derivato dagli anelli) viene recuperato e destinato alle fonderie. La parte in gomma viene sottoposta a frantumazione per ottenere granuli (polverini) di gomma e acciaio. Questa fase è di tipo meccanico, si svolge quindi in assenza di particolari fonti di calore e permette di separare le tre componenti: metallo, gomma e tessile. La polvere di gomma è quella che viene utilizzata per l’asfalto delle strade e per i campi sportivi.
Il polverino rende l’asfalto più elastico e resistente agli urti derivati dagli pneumatici, addirittura più forti rispetto all’usura dei normali pavimentazioni stradali. Inoltre il rumore del calpestio è limitato, grazie al potere isolante dei granuli.
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Ci sono però dei dubbi in merito, nonostante le caratteristiche positive del polverino di gomma, gli straordinari usi e la possibilità di evitare discariche di pneumatici. Le gomme contengono sostanze pericolose (Idrocarburi Policiclici Aromatici (IPA), il polverino è ottenuto proprio polverizzando queste ultime. Ci si è chiesto quali siano i reali rischi per la salute, se a lungo andare ci fosse pericolo di dispersione nell’aria di sostanze dannose. Gli esperti concordano sulla non pericolosità degli asfalti modificati con polverino (dimensione <30micron) che per le sue caratteristiche risulta sostanza non inalabile.
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Le particelle iperfini del particolato atmosferico hanno dimensione fino a 1.500 volte inferiori provocando effetti gravi al sistema respiratorio e sistema nervoso centrale. Nessun problema nell’utilizzo di polverino nel bitume. In Italia l’asfalto così modificato è utilizzato soprattutto in Toscana, Emilia-Romagna, Trentino-Alto Adige e Piemonte.
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