Tonga, eruzione vulcanica sottomarina, danni per metà pianeta

La placca oceanica si è scontrata con quella australiana provocando un forte maremoto

Tonga, eruzione vulcanica sottomarina, danni per metà pianeta curiosauro.it 19012022
Tonga, eruzione vulcanica sottomarina, danni per metà pianeta -curiosauro.it

Sabato scorso il vulcano sottomarino Hunga Tonga-Hunga Ha’apai – delle Tonga, stato insulare della Polinesia vicino a due isole disabitate Hunga-Ha’apai e Hunga- ha sprigionato tutto la sua potenza con un’eruzione che è già entrata nella storia. Nonostante i collegamenti siano difficili, le prime immagini e informazioni in merito all’accaduto restituiscono un quadro catastrofico che potrebbe portare alla scomparsa dell’isola dell’Hunga Ha’apai. Una violenta esplosione che non sembra essere così scontata. Secondo gli esperti si tratterebbe di un fenomeno raro con cadenza ogni mille anni.

 

La caldera si risveglia, collusioni, temperature altissime ed esplosioni a catena

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Non è stata colpita solo Tonga (localizzabile nel Pacifico a sud delle isole Samoa e a est delle Figi) questo è sicuro. Le onde d’urto sono arrivate sino in America e Giappone. Una vera e propria bomba a orologeria ai danni del pianeta è scoppiata. Il magma caldissimo – si parla di temperature che superano i 1.200 gradi centigradi – è entrato a contatto in maniera subitanea con l’acqua innescando esplosioni violente a catena a velocità supersonica. Esplosioni che non sono paragonabili a quelle che hanno interessato la stessa zona tra il 2009 e il 2014/2015.

 

La parola agli esperti, Shane Cronin: «Una “caldera” nascosta a 150m sotto le onde»

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Il vulcano in questione è sepolto sotto le onde, è alto circa 1800 m e largo 20 km. Secondo Shane Cronin, professore di Scienze della Terra all’Università di Auckland, si tratterebbe di: «Eruzioni della caldera che si verificano circa ogni 1000 anni, con l’ultima al 1100 d.C.».

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L’ultima eruzione è stata di un a violenza immensa rispetto alle precedenti registrate e mostrano tutta la vulnerabilità dei piccoli stati insulari. «Il pennacchio è già alto circa 20 km – precisa Cronin – si è esteso su una distanza di circa 130 km dal vulcano, creando un pennacchio con un diametro di 260 km, prima di essere distorto dal vento».

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La grande caldera di Hunga sembra essersi risvegliata all’inizio dell’anno 2022 con tsunami che ha interessato tutta Tonga e con fenomeni che sono destinati a non arrestarsi del tutto. Sono partite subito le operazioni di soccorso da parte del governo dell’Australia e della Neo Zelanda, nonostante i cieli cinerei e gli aeroporti bloccati come quello vicino alla capitale Nuku’alofa che non permettono l’atterraggio in sicurezza dei mezzi. In prima linea non mancano le agenzie Onu: Unfpa, Unicef, Fao, IOM e Oms.

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