Ancora un altro episodio, quella sensazione che ci rende malati di serie TV e la volontà di vederne sempre di più
Un fenomeno in crescita quello che ha portato le persone di ogni età a restare incollati agli schermi per finire una serie TV e incominciarne subito un’altra. Il bisogno di sentirci appagati dalla visione di una storia a puntate, la volontà di restare col fiato sospeso, finire una trama e iniziarne una nuova. La ricerca di contenuti esclusivi sempre migliori, la selezione in base alle proprie preferenze e il lasciarsi ammaliare dalle tendenze. Vi dice qualcosa il fenomeno Squid Game, La casa di Carta, Breaking Bad, Il trono di spade? All’improvviso tutto parla di serie TV, il web, i social, gli amici virtuali. Ebbene non è ciò che sembra, è studiato a tavolino…
Veri e propri appaganti momentanei che procurano sensazioni di benessere effimero
Quante volte ci è capitato di iniziare una serie tv e abbandonare tutto il resto, dedicarci allo schermo e finire tutti gli episodi in poche ore o giornate? Si sceglie di restare sul divano anziché dedicarsi ad altre attività. Ebbene, il fenomeno non è un caso, ma ha una spiegazione precisa che incide sul benessere psicologico. Si tratta di Binge Watching, un termine che in italiano potremmo restituire come “abbuffata di visione”. Una perdita di controllo, come quella che avviene per i disordini alimentari, una dipendenza assimilabile all’effetto di dopanti. Quella spinta di guardare in modo incontrollato serie TV, questo accade perché il nostro corpo si sente appagato grazie al rilascio di dopamina. La causa effetto, la consequenzialità delle trame ci spingono ad andare avanti nella visione di contenuti soprattutto streaming, senza interruzioni esterne. Il meccanismo di azione chimico cerebrale delle droghe insomma, da cui è difficile uscire.
Luci ed ombre su un fenomeno in grande ascesa soprattutto tra i giovanissimi
Si sa, con la pandemia ancora in corso si è assistito ad un cambiamento delle abitudini sociali con una chiusura forzata. Si sono interrotte le relazioni concrete, quelle che vedevano gruppi di persone interagire dal vivo e non attraverso uno schermo.
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Ora il tempo libero si dedica agli schermi, si parla e si gioca attraverso di essi e ci si lascia trasportare dal rilascio di endorfine procurate dalla prolungata visione delle serie TV. Gli studiosi concordano: come per tutto bisogna moderarsi. Seguire per qualche ora a settimana la propria serie tv preferita è un conto, ma restare incollati ad uno schermo per molte al giorno nasconde dei disagi.
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Spesso dietro al fenomeno di Binge watching ci sono persone sole e incapaci di autogestirsi che, a volte, nascondono disturbi psichici. Depressione, ansia, disordini alimentari e fobie vengono tamponate con le emozioni derivate dalla visone di serie TV. I più a rischio sembrano essere i ragazzi di età compresa tra i 14 e i 25. La soluzione potrebbe essere quello di programmare prima il tempo da dedicare alle proprie serie preferite, così da non eccedere.