Il progetto più ardito delle agenzie spaziali per il futuro prossimo è abbastanza chiaro: colonizzare gli altri pianeti del nostro sistema solare. Insomma, l’uomo si prepara a terraformare Marte, Venere e gli altri pianeti per viverci, o quantomeno per istallarci qualche base. Ma è davvero possibile? Quanto tempo resisterebbe un uomo, senza protezioni, in un altro pianeta? Quanti minuti potremmo sopravvivere?
Sopravvivere su altri pianeti del sistema solare
Senza interventi di trasformazione radicale dell’ambiente e senza protezioni come tute spaziali aggiornatissime, l’essere umano non potrebbe sopravvivere in nessun altro luogo del nostro sistema. Facciamo un breve excursus immaginario, per capire che fine faremmo. Prepariamo la nostra bella navicella spaziale e rechiamoci su… Mercurio.
Ecco, siamo arrivati su Mercurio. C’è uno straordinario panorama infuocato: ci troviamo a una cinquantina di milioni di chilometri dal Sole. E, dunque, il lato illuminato è abbastanza caldo. Le previsioni del tempo oggi sono inclementi, si parla di una temperatura di 420 gradi. Proviamo allora a recarci sulla faccia non illuminata. Sì, qui fa meno caldo. Diciamo pure che fa freddo. Siamo intorno ai -180 gradi. Tuttavia questo freddo è di sicuro preferibile al caldo. Quindi scendiamo dalla nostra astronave. Tempo stimato di sopravvivenza: due o tre minuti. Dipende da quanto tempo possiamo resistere senza respirare. Al primo grosso respiro, sarà finita. L’aria congelata o ardente ci stroncherebbe subito. Senza contare che sul pianeta c’è solo una piccola traccia ossigeno. Per vivere lì dovremmo prima imparare a respirare l’elio.
Una gita su Venere, Marte e sugli altri pianeti
Su Venere la situazione è molto più tranquilla. Ah, sì, qui il Sole è un po’ più lontano. OK, forse qui sarà più facile sopravvivere… Con una gravità simile a quella della Terra, non saremmo schiacciati dalla pressione. Il problema sta nel calore, però. Su Venere fa caldo! C’è una temperatura media di 480 gradi. Quindi, nel voler fare una vacanza venusiana, finiremmo come una polpette gettate in olio bollente. Diventeremmo rigidi e bruciacchiati in meno di un secondo. Cenere in meno di due secondi.
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Su Marte, invece. Scendendo sul pianeta rosso, troveremmo un’arietta più frizzante. Qui fa freddo. Molto freddo. Ma il problema principale, anche qui, è l’aria. Dovremmo trattenere il respiro, per non essere avvelenati dalle sostanze tossiche. Il tempo di sopravvivenza: due minuti scarsi.
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Meglio provare su Giove, no? Eccoci, allora. Siamo arrivati sul gigante pianeta gassoso. E pare proprio che non ci sia una superficie su cui piantare i piedi. Si scende, si scende, e più si scende, e più aumenta la pressione. In meno di un secondo il nostro corpo esploderebbe. La stessa amara fine la faremmo anche su Saturno e Urano, dove fra l’altro il vento solare è così forte da far tremare tutta l’astronave. Su Nettuno, neanche il tempo di tirare fuori la testa dalla navicella, che gli occhi ci schizzerebbero fuori dalle orbite. Finiremmo anche qui schiacciati.