Otto Robert Frisch e la zia Lise Meitner sono i responsabili della prima teoria sulla fissione nucleare. Basandosi sulla scoperta di Hahn e Strassmann, nel 1938, i due fisici diedoro vita a un processo spaventoso. Infatti, Frisch e Meitner sperimentarono una fissione nucleare dell’uranio per opera di neutroni. Si accorsero subito che la potenza scatenata da quella reazione avrebbe potuto distruggere il mondo!
Otto Frisch era un fisico austriaco, professore prima a Copenaghen e poi negli Stati Uniti. In collaborazione con Lise Meitner (di cui era nipote), il nostro Otto ricreò in laboratorio una reazione in grado, almeno potenzialmente, di distruggere la Terra. Come? Con la scissione dell’uranio bombardato con neutroni. L’evento avvenne alle fine del 1938 in un laboratorio danese.
Tutto ebbe inizio il primo giorno del nuovo anno, il primo gennaio del 1939. Lise Meitner informò alcuni colleghi che lei e il nipote consideravano possibile far esplodere un nucleo di uranio. Due giorni dopo, il 3 gennaio, Frisch contattò il premio Nobel Niels Bohr a Copenaghen per illustrargli il suo piano sperimentale.
Bohr ascoltò Frisch con attenzione. Un po’ si inquetò ma alla fine si disse entusiasta! E propose quindi al giovane collega di scrivere un articolo insieme a Lise Meitner. Sia Bohr che Frisch si rendevano conto di star trattando un fenomeno capace di scatenare una potenza incredibile. Tuttavia nessuno dei due rifletteva sulle implicazioni belliche dell’esperimento. Comunque sia, il 6 gennaio, Frisch e Meitner elaborano al telefono il testo di un articolo con l’intento di mandarlo alla rivista Nature. Bohr, che il giorno dopo doveva partire per gli Stati Uniti, esaminò la bozza e la approvò parlando di un lavoro brillante.
Il 16 gennaio la versione finale dello studio venne inviata alla rivista. Nel frattempo Frisch cercò un nome adatto per il titolo dell’articolo. Parlando con dei biologi, sbucò fuori il termine “fissione”. Così nel lavoro Frisch utilizzò per la prima volta l’espressione (oggi tanto famosa) fissione nucleare.
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Alla fine Frisch firmò ben due articolo. Entrambi furono pubblicati. Il primo, firmato con la Meitner, pubblicato uno l’11 febbraio. Il secondo, firmato solo da Otto, comparso il 18 febbraio. Proprio il secondo articolo ebbe maggiore risonanza. Qualcuno si accorse che la rottura in due grossi frammenti del nucleo di uranio con un esperimento realizzato a Copenaghen avrebbe potuto scatenare una reazione terribile. Otto aveva rischiato di generare un’esplosione atomica potenzialmente in grado di distruggere il mondo!
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Intervenne allora Bohr per tranquillizzare la comunità scientifica: l’esperimento verteva su principi teorici e mai avrebbe potuto generare un ordigno pericoloso. Ma ne siamo davvero sicuri?
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