I cambiamenti climatici in corso stanno diventando una minaccia e un pericolo sotto tanti punti di vista. Uno fra questi riguarda sicuramente lo scongelamento del permafrost. Ma cosa sta succedendo realmente?
Secondo una revisione scientifica completa, lo scongelamento del permafrost artico, carico di miliardi di tonnellate di gas serra, minaccia le infrastrutture della regione e la vita in tutto il pianeta. Quasi il 70% delle strade, degli oleodotti, delle città e dell’industria, per lo più in Russia, sono altamente vulnerabili a causa di questo problema.
Altri studi in merito, avvertono che il metano e la CO2 che fuoriescono dal suolo a lungo ghiacciato potrebbero accelerare il riscaldamento. Questo fatto andrebbe a sopraffare gli sforzi globali per limitare l’aumento della temperatura terrestre a livelli vivibili. L’esposizione di materia organica altamente combustibile non più bloccata dal ghiaccio, sta anche alimentando incendi senza precedenti.
Coprendo un quarto della massa terrestre dell’emisfero settentrionale, il permafrost contiene il doppio del carbonio attualmente presente nell’atmosfera e il triplo della quantità emessa dall’attività umana dal 1850.
Il permafrost è un terreno che è stato a temperature più fredde di zero gradi Celsius (32F) per più di due anni, anche se la maggior parte di questo ha migliaia di anni. Negli ultimi anni le temperature nella regione artica sono aumentate da due a tre volte più rapidamente rispetto a quelle nel mondo intero. Oltre a questo, la regione ha anche sperimentato una serie di anomalie meteorologiche bizzarre, con temperature in inverno che divampavano fino a 40 ° C al di sopra delle medie precedenti.
I ricercatori guidati da Kimberley Miner, uno scienziato del Jet Propulsion Laboratory del California Institute of Technology, sono preoccupati del rapido tasso di disgelo e del potenziale rilascio del vecchio carbonio presente nel terreno. Il loro studio prevede una perdita di circa quattro milioni di chilometri quadrati di permafrost entro il 2100, anche in uno scenario in cui le emissioni di gas serra saranno significativamente ridotte nei prossimi decenni.
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L’aumento della temperatura non porta solo al rapido scioglimento del permafrost, ma è anche la causa principale degli incendi artici. Mentre il clima si riscalda, si prevede che questi incendi remoti e incontrollati aumenteranno dal 130% al 350% entro la metà del secolo, rilasciando sempre più carbonio del permafrost.
In effetti, lo scongelamento rende il carbonio organico sepolto più infiammabile, dando origine a incendi zombi che covano durante inverni gelidi prima di riaccendersi in primavera e in estate. Miner e i suoi colleghi avvertono che questi fenomeni potrebbero rilasciare carbonio anche da ambienti prima ritenuti resistenti al fuoco.
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La minaccia più immediata è per le infrastrutture della regione. Il permafrost dell’emisfero settentrionale supporta circa 120.000 edifici, 40.000 chilometri di strade e 9.500 chilometri di oleodotti.
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