Con la pandemia e la quarantena l’Italia si è scoperta più dipendente da internet ma anche meno sola. Grazie al web, famiglie, amici, colleghi e conoscenti sono riusciti ad accorciare le distanze e a superare le limitazioni. Internet, dopotutto, è nato proprio per questo: per connettere il mondo e ridurre l’isolamento.
Internet e pandemia
Secondo alcuni esperti la pandemia ha rafforzato una grave dipendenza. Quella da internet. Di sicuro il rapporto degli uomini con internet si è intensificato durante la quarantena e la pandemia, ma non dobbiamo considerare il fenomeno come qualcosa di completamente negativo. La situazione è complessa… Per alcune attività, come lo smart working e la didattica a distanza, la connessione web si è dimostrata uno strumento fondamentale. In molte altri contesti, specialmente fra i più giovani, l’esposizione continuata a pc e smartphone assomiglia più a un isolamento sociale che a un metodo alternativo di comunicazione.
Secondo gli ultimi report, gli italiani passano in media due ore e mezza al giorno connessi a internet. E il 75% del tempo online è speso su dispositivi mobili. Si naviga sui social (TikTok, Facebook, Instagram) e su siti di ecommerce (Amazon). La pandemia ha significato una massiccia accelerazione per quanto riguarda la digitalizzazione. La rivoluzione dell’era digitale ha travolto la società. E ora internet è una costante in ogni aspetto della vita. Ma questa invasione non è stata del tutto nociva.
Come avremmo vissuto la quarantena senza il web? Senza amici da contattare via WhatsApp e social. Senza la possibilità della DaD, senza smart working e senza riunioni su Zoom. Senza film da vedere online e giochi in multiplayer…
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Il boom di internet dopo la quarantena
Internet ha sì forzato cambiamenti negli stili e ritmi di vita, ma ha portato con sé anche cose positive, specie nella sfera relazionale nel periodo della quarantena. Non si può quindi più parlare della tecnologia come una nemica dei rapporti sociali. Internet può isolarci e confinarci in luoghi virtuali, ma può anche unirci. L’esperienza della quarantena è stata chiara, sotto tutti i punti di vista. E come in ogni caso, ritorna a risuonare il vecchio adagio: internet è uno strumento, né buono né cattivo; è il nostro uso a caratterizzarne il valore.
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Volenti o nolenti, dobbiamo conformarci al fatto che internet farà parte del nostro futuro. Dopo la pandemia abbiamo assistito a un vero e proprio boom di internet. Sono cresciute le ore di connessione. Si usa di più lo smartphone. E i social network sono ormai sfruttati da tutti, vecchi e giovani. L’impennata c’è stata dopo le prime fasi della pandemia. A fotografare la situazione italiana è il diciassettesimo Rapporto Censis sulla comunicazione. Questo report registra un +76,6% di utilizzo dei social e un +83% per quello degli smartphone. Dal 2007 a oggi, in pratica, è cresciuta del 450,7% la spesa a famiglia per i dispositivi digitali. Siamo sempre più legati a internet, che nei momenti più bui ci ha aiutati a sentirci meno soli.