La storia è fatta di pregiudizi duri a morire, leggende e falsità. Le fake news, insomma, non sono soltanto un problema della contemporaneità. Falsi storici sopravvivono da centinaia o migliaia di anni. Nonostante la storia ufficiale provi ogni giorno a screditare queste errate convinzioni, il senso comune continua a credere a certe bugie. Quali?
Bugie storiche dure a morire
Partiamo da casi conclamati e conosciuti anche nei secoli scorsi. La donazione di Costantino, per esempio. Si pensa che il papato sia giustificato come Stato e come giurisdizione da una donazione fatta tramite editto dall’imperatore Costantino al vescovo di Roma. E per suffragare questa teoria, nel Medioevo fu redatto anche un documento, che conserviamo in copia nei Decretali dello Pseudo-Isidoro. Già nel Quattrocento il filologo Lorenzo Vallo dimostrò che quel documento era un falso: era scritto in latino medievale, e non poteva dunque risalire al IV secolo.
Sono falsi anche i cosiddetti Protocolli dei Savi di Sion, documenti prodotti nei primi anni del XX secolo nella Russia imperiale, che venivano attribuiti a una fantomatica cospirazione ebraica e massonica. Sulla critica a questi protocolli si sono formati molti antisemiti, tra cui Hitler, che credette sempre a una cospirazione ebraica contro l’Occidente.
Errori e false interpretazioni
Parliamo di piramidi. Si sente spesso dire che sono state costruite da schiavi. Ma non è vero. Anche se i documenti greci più antichi e la Bibbia parlano di schiavi, le evidenze storiche e i documenti ritrovati in loco ci informano che questi monumenti sono stati eretti da operai specializzati.
Sempre riguardo all’Egitto, c’è la leggenda del naso della Sfinge rotto dai napoleonici. In realtà, la povera Sfinge era già senza naso all’inizio del Settecento. E Napoleone arrivò in Africa solo nel 1798, per cui… Un’altra idea falsa è che i monumenti dell’epoca antica (greci, romani e anche egizi) fossero bianchi. Sappiamo oggi che erano tutti colorati e decorati.
Guerre e battaglie
La guerra di secessione fra Nord e Sud si basava sulla volontà dei Nordisti di fermare la schiavitù? Non è vero. In molti discorsi documentati lo stesso Washington dichiarava che la guerra era iniziata per “salvare l’Unione, e non per abolire la schiavitù”. I motivi del conflitto furono economici, come sempre accade.
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Un’altra bugia storica molto simpatica riguarda la cintura di castità. Si pensa che i crociati, prima di partire per la guerra, facessero indossare alle mogli delle cinture contenitive per impedire loro qualsiasi attività sessuale. Nel Medioevo non esistevano manufatti del genere. La prima rappresentazione grafica di tale strumento deriva da un manoscritto Quattrocentesco, ma sospettiamo che fosse una menzione goliardica. Le vere cinture, utilizzate per collezionismo o deviazione sessuale, furono prodotte e usate nell’Ottocento.
Feudalesimo, Ius primae noctis e altre bugie
Il Medioevo è l’epoca più bersagliata dalle fake news e dalle bugie faziose. Si pensa che tutta la società medievale fosse piramidale e basata sul feudalesimo. Ma non è affatto vero. Il sistema feudale fu utilizzato solo in alcune aree (Francia carolingia, Gran Bretagna, territori normanni) e per breve tempo. Altrove la società conosceva forme di regolazione civile più flessibili. E non esistevano neanche i servi della gleba.
Falso è anche lo ius primae noctis. Non esisteva alcuna legge che permettesse a signori, duchi o conti di poter trascorrere la prima notte di nozze con le mogli dei sudditi. Non ci sono prove storiche e soprattutto è improbabile che la Chiesa permettesse simili crimini contro la famiglia. E ancora: i medievali non credevano affatto che la Terra fosse piatta. In tutte le rappresentazioni di re e imperatori, vediamo i sovrani impugnare una sfera che rappresenta il mondo. Tutti sapevano che il mondo era sferico. Tale Eratostene, già nel III secolo a.C., aveva misurato con grande precisione la circonferenza della Terra.
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La storia è inquinata da una quantità di bugie, congetture stravaganti ed errori. Ma per quale motivo? Per colpa dell’uomo e del suo incorreggibile gusto per le narrazioni fantastiche, le suggestioni, i complottismi e il mito.