I testi del passato di varie culture parlano spesso di giganti. Possiamo definire un gigante come una creatura dall’aspetto umano ma dalla gigantesca stazza e dall’infinita forza. Nella mitologia greca, questi esseri sono associati al mondo precivile, al caos e alla tracotanza. La Bibbia e il Libro di Enoch citano una razza chiamata nephilim, dei colossi nati dall’unione di creature angeliche con donne umane. Ma la storia ha mai trovato tracce di queste creature?
I giganti sono davvero esistiti?
Non parlano di giganti solo la cultura classica greca (titani, ciclopi) e la tradizione ebraica. Ci sono tantissimi giganti nella mitologia norrena, nelle leggende indiane e dei popoli amerindi, nella cultura basca, nella storia celtica e anglosassone. Nel Medioevo, la letteratura parlò spesso di creature gigantesche, di orchi alti più di tre metri e mostri abnormi. Anche in Sardegna, la popolazione rurale ricorda le cosiddette tombe dei giganti.
I documenti storici sono pieni di menzioni a queste creature. Dall’Africa all’America del Nord, dal Perù all’India, dal Medio Oriente alla Groenlandia, esistono numerosissime testimonianze che parlano di reperti umani dalle dimensioni “gigantesche”. Si tratta solo di leggende?
I giganti peruviani
Nel XVI secolo, quando i conquistadores spagnoli cominciarono a occupare i territori peruviani, apparve un resoconto di un tale Pedro Ciez de Leon. Costui, aggregato alla spedizione spagnola nel nuovo mondo, descrisse i nativi della regione e le loro credenze. Gli indios gli raccontarono di alcuni giganti sbarcati secoli prima da zattere sulla costa. Pedro ci rimanda a questa descrizione. Erano “così grandi che un uomo normale di buone dimensioni arrivava a malapena alle loro ginocchia”. Questi mostri non avevano la barba ed erano vestiti con le pelli degli animali. Come prova di questo racconto, nel suo scritto narrava di alcuni pozzi giganteschi scavati nella sabbia. Opere che solo dei giganti, appunto, avrebbero potuto realizzare in quella terra “incivile”.
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Pochi anni dopo, il capitano Juan Olmos rintracciò delle antiche sepolture nella Valle di Trujillo e scoprì delle ossa di persone di grande statura. Un’altra conferma arrivò nel XVII secolo, con un resoconto del gesuita Pablo José Arriaga, in cui si parla di una grotta piena di resti di ossa sproporzionate. Crani giganteschi, mandibole di mezzo metro, e via di seguito. Altre prove del genere furono trovate in Messico, sempre dai conquistadores. Fu proprio Hernan Cortes, durante la sua conquista del Messico, a entrare in possesso di ossa gigantesche, che secondo gli indigeni appartenevano a una razza estinta di uomini altissimi.
Il gigante faraone e i fossili di Castelnau
Pare che sia stato un gigante anche il faraone Sa-Nakht, vissuto oltre 4700 anni fa. Ovviamente, i ricercatori non parlano di un gigante in senso mitologico, ma di un uomo affetto da gigantismo. Esistono studi seri sull’argomento, fra cui una ricerca compiuta dell’Università di Zurigo. Gli archeologi che hanno esaminato i resti di questo antichissimo reperto hanno davvero scoperto la salma imbalsamata di un uomo fuori dal comune, alto due metri, quando l’altezza media non superava un metro e sessanta. Raffigurazioni dei giganti tornano molto spesso nelle opere scultoree mesopotamiche. Nella mitologia sumera esistevano tanti colossi…
I paleontologi, poi, conoscono bene il Gigante di Castelnau, ovvero tre frammenti fossili ossei giganteschi (di omero, tibia e femore) scoperti da Georges Vacher de Lapouge nel 1890 presso una sepoltura dell’età del Bronzo. Subito i critici e gli storici parlarono di ossa di un gigante alto almeno dieci metri. Oggi però quei frammenti non vengono considerati come una prova d’esistenza di un gigante, dato che non sono mai stati studiati con metodo contemporaneo.
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Tempo fa si diffuse la storia di una missione esplorativa nel deserto indiano, in un luogo chiamato “The Empty Quarter” (il settore vuoto), dove sarebbero venuti alla luce i resti di uno scheletro umano di taglia enorme. Queste creature, compatibili con alcune leggende locali, dovevano essere predoni giganteschi e potenti, in grado di spezzare un albero con una manata.