Andiamo avanti con il resoconto delle scoperte archeologiche più importanti del 2021. Questa volta procederemo in senso temporale, ovvero seguendo i mesi delle scoperte. Partiamo quindi da gennaio… Pronti per scoprire altre scoperte straordinarie?
Un incredibile reperto di arte rupestre arriva dall’Indonesia, dove nel gennaio 2021 gli archeologici paleontologi hanno portato a termine il recupero di una decorazione in una grotta, databile a circa 44000 anni fa. A Sulawesi, i ricercatori hanno trovato due animali dipinti. Due cinghiali, per la precisione. Il primo dei quali può essere datato a 45500 anni fa. Questo graffito si trova nella grotta di Leang Tedongnge ed è realizzato con pigmento ocra. Lo stato di conservazione è discreto.
A febbraio, invece, in Francia, l’Institut National de Recherches Archéologiques Préventives ha fatto un’importante scoperta a Nîmes, in Occitania. Proprio nel centro storico della città gli archeologi hanno scoperto due ricche domus di età imperiale. In una è stato ritrovato anche un prezioso pavimento in opus sectile.
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Fra le altre straordinarie scoperte dell’anno, segnaliamo lo scavo completato nel mese di marzo in Egitto, dove è stato rivelato il più antico monastero cristiano noto nel Paese. Il sito è confinato nell’oasi di Bahariya, nel mezzo del deserto, a più di trecento chilometri da Il Cairo.
A luglio, in Iraq, un team di archeologi russi dell’Istituto di Archeologia dell’Accademia di Scienze ha scoperto una città perduta di quattromila anni fa. Qual è la sua particolarità? Che potrebbe essere l’antica capitale di un regno antichissimo. Formatosi a seguito degli sconvolgimenti politici che segnarono la fine del periodo paleobabilonese, il sito è ubicato nel Governatorato di Dhi Qar, dove nei millenni scorsi vivevano i sumeri.
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Ad agosto, presso Newcastle, in Inghilterra, sono stati scoperti nuovi resti del Vallo di Adriano. Questa grande fortificazione, patrimonio dell’UNESCO, costruita nel I secolo d.C., è uno dei siti archeologici più importanti del Regno Unito. Un tempo segnava il confine tra la provincia romana della Britannia e la Caledonia, dove imperversavano i cosiddetti barbari. La scoperta, annunciata dalla società Northumbrian Water, è importante. E gli scavi sono stati piuttosto complicati. Il rinvenimento è stato, infatti, effettuato in un’area molto frequentata e trafficata della città durante alcuni lavori di manutenzione.
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