Gli scienziati continuano a interrogarsi sul mistero che avvolge il TIC scoperto a circa 2300 anni luce di distanza da noi. Questo oggetto celeste, registrato col nome di TIC 400799224 mostra degli ingiustificabili cali di luminosità che durano circa quattro ore, dopodiché torna nelle condizioni normali. Con cosa abbiamo a che fare?
Come spiegarsi i cali d’intensità luminosa del misterioso TIC
Tempo fa vi abbiamo già parlato della scoperta di TIC 400799224 e della prima teoria proposta dagli astronomi per spiegare i suoi cali di luminosità. Coloro che hanno studiato il corpo avevano infatti ipotizzato che poteva trattarsi di un’eclissi legata a transiti di pianeti o di grandi asteroidi. Ma ci sono già delle novità. Secondo analisi più approfondite l’eclissi è un fenomeno da escludere. Quindi c’è qualcosa che non torna. Per ora sappiamo solo che ci sono due corpi nel sistema binario TIC 400799224 che sembrano in rotazione attorno a una stella o a un buco nero.
Come vi spiegammo, questo strano oggetto celeste dal comportamento così mutevole è stato scoperto grazie al Transiting Exoplanet Survey Satellite (TESS). Come? Grazie a un’immagine agli infrarossi scattata durante le indagini del telescopio alla ricerca di nuovi esopianeti. Così è venuto fuori TIC 400799224, e da subito il suo comportamento è stato interpretato come anomalo dai ricercatori.
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In tutto l’universo conosciuto non c’è alcun altro sistema stellare che perde luminosità per riacquistarla nel giro di poche ore. Il rapido e notevole calo di luminosità (l’intensità cala quasi del 25%) ha dunque bisogno di spiegazioni.
Le ricerche della scienza
Tanti altri ricercatori si sono messi al lavoro per capire se altri diversi telescopi avessero già osservato in passato questo corpo. In base ai dati raccolti, siamo più o meno sicuri di trovarci di fronte a un sistema binario, in cui uno degli oggetti pulsa con un periodo di 19,77 giorni. Si è allora passati a ipotizzare la presenza di un corpo orbitante che emette periodicamente nuvole di polvere in grado di occultare l’altra stella. Anche se, per logica, degli sbuffi di polvere non potrebbero mai essere così regolari.
In più, la quantità di polvere emessa dovrebbe essere così consistente da poter essere giustificata solo come il prodotto della disintegrazione di un oggetto celeste. Possiamo fare una stima perché in passato abbiamo calcolato la polvere prodotta dalla distruzione dell’asteroide Cerere, avvenuta nel nostro Sistema Solare. In quel caso, il polverone continuò a essere visibile per ottomila anni. Con il nostro TIC misterioso, invece, la durata dell’occultazione da polvere è molto, molto più estesa.
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Un po’ confusi, gli astronomi continuano a monitorare il TIC, sperando di poter capire qualcosa di nuovo. Per ora la sua natura rimane sostanzialmente sconosciuta e ingiustificabile.