Le mascherine FFP2 al grafene non proteggono dal coronavirus. Questo è l’allarme lanciato dalla Francia che le sospende in via precauzionale.
FFP2 tossiche?
La Francia sospende provvisoriamente le mascherine FFP2 per mancanza di dati sulla tossicità del materiale che le compone, il grafene. ANSES, l’agenzia di sicurezza sanitaria, ha preso questa decisione all’unanimità. Dopo una perizia richiesta dalla Direzione Generale della Salute, si raccomanda proprio che le autorità pubbliche favoriscano la commercializzazione o la fornitura di maschere senza grafene.
Il problema sembrerebbe riguardare la loro composizione. In effetti, il nanografene che le forma è composto da scaglie di carbonio di dimensioni nanoscopiche. Questo è un materiale:
- Ultra leggero.
- Ultra resistente.
- Eccellente conduttore.
Per queste sue qualità è stato utilizzato in molte applicazioni industriali, in particolare nell’elettronica, e ha attirato l’attenzione anche durante questa pandemia. Molte aziende, infatti, hanno iniziato a progettare maschere contenenti grafene, perché ritenute più efficaci contro il virus.
All’inizio di aprile 2021, però, quattro ONG hanno allertato la Commissione europea della potenziale tossicità di queste maschere disponibili in Francia e in Europa. Ad oggi, comunque, ancora nessuna decisione è stata presa a livello europeo.
FFP2: nessun rischio secondo il Canada
Il Canada è stato il primo paese a evidenziare i potenziali rischi delle maschere FFP2 (o KN95, l’equivalente nordamericano) contenenti grafene. Aveva rimosso per precauzione quelle prodotte dall‘azienda cinese Shandong Shengquan New Materials, allora sospettata di causare problemi polmonari. Dopo opportune analisi, il Canada le ha reintrodotte perché non è stato comprovato nessun rischio.
Per quanto riguarda l’Europa, in particolare la Francia, l’ANSES ha preso la decisione di sospendere le mascherine FFP2 proprio, come già scritto in precedenza, per mancanza di dati sulla tossicità.
L’istituto ha esaminato le maschere per valutare i possibili rischi associati alla presenza di sostanze chimiche e alla loro inalazione o contatto con la pelle. I risultati sembrano rassicuranti, in quanto si evince che:
“Le esposizioni alle sostanze chimiche presenti nelle maschere non superano le soglie di salute, sia per gli adulti che per i bambini. Questa esperienza è stata effettuata anche su diverse dozzine di riferimenti di maschere chirurgiche destinate al grande pubblico, raccolte dalla DGCCRF (repressione delle frodi) nel 2020 e nel 2021”.
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Attenzione al grafene
In ultima analisi, per quanto riguarda le mascherine FFP2 contenenti grafene, ANSES sostiene che l’esposizione non è problematica ma, vista la mancanza di dati certi, meglio essere cauti nel loro utilizzo.
Non si conoscono ancora i rischi a lungo termine, e non si hanno certificazioni adeguate sulla natura dei materiali usati da vari produttori mondiali. La precauzione è quindi d’obbligo!
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ANSES rileva, inoltre, che il vantaggio dell’utilizzo del grafene nelle maschere non è dimostrato né tantomeno spiegato. Meglio quindi commercializzare e utilizzare mascherine che non contengono questa sostanza poco conosciuta.