Secondo un nuovo studio, due spettacolari elmi cornuti di bronzo scoperti in una torbiera nella piccola città danese di Viksø non appartenevano ai vichinghi.
I ricercatori ritengono che gli elmi scoperti nel 1942 siano stati indossati da una civiltà diversa da quella vichinga, vissuta addirittura più di 1.500 anni prima. I ricercatori pensano che i caschi siano stati probabilmente importati dall’Europa mediterranea, tra cui la Sardegna e l’Iberia occidentale, prima di essere sepolti a Viksø.
Il copricapo ha uno stile elaborato, e questo potrebbe aver permesso di attaccare piume o persino crine di cavallo. I caschi hanno ciascuno particolari corna curve nello stile di un toro, e due grandi cupole fatte per assomigliare agli occhi. Dallo stile si deduce che questi elmi non venissero usati durante le battaglie. Secondo gli esperti, infatti, è più probabile che venissero indossati come parte di rituali religiosi.
Viksø è una piccola città tra Ballerup e Ølstykke-Stenløse in Egedal, a circa 20 km a nord-ovest di Copenaghen, in Danimarca. Nel 1942, un tagliatore di torba che lavorava nella città danese trovò un elmo di bronzo in una palude. Da quel giorno, nella stessa zona, si iniziò a trovarne altri.
Gli esperti ritengono, dopo varie indagini, che gli elmi fossero stati depositati in quella palude come offerte agli dei. Durante il ritrovamento, uno di questi era appoggiato su un vassoio di cenere di legno, posizionato lì deliberatamente piuttosto che smarrito. Gli archeologi affermano che:
“Questo paio di caschi gemelli comunica allo spettatore una cosa straordinaria, suggerendo che chi li indossa ha esercitato il potere, sia percepito come dio, umano o qualcosa nel mezzo”.
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Gli archeologi del Moesgaard Museum e dell’Università di Aarhus in Danimarca hanno condotto questo nuovo studio, basando le loro nuove scoperte sui risultati della datazione al radiocarbonio.
Lo stile elaborato degli elmi, che abbina l’arte rupestre e le figurine risalenti allo stesso periodo sull’isola di Sardegna, è l’indizio che dà un senso alla somiglianza. Questi comunemente raffigurano guerrieri con elmi cornuti quasi identici.
“A causa delle loro enormi somiglianze con le opere d’arte sarde, pensiamo che l’artigianato e gli strumenti in bronzo siano stati esportati lungo una rotta commerciale dalla Scandinavia al Mediterraneo. Questi elmetti sono nuove indicazioni che i metalli sono stati scambiati più di quanto pensassimo”.
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Tuttavia, un esperto che non è stato coinvolto nello studio è scettico nei confronti di questa rotta commerciale proposta. Nicola Ialongo, archeologo della Georg August University, sostiene che la rotta commerciale, se esistesse, avrebbe lasciato alcuni elmi dall’aspetto simile anche in Belgio, Francia e Regno Unito.
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