Belle notizie dal cielo. Si è correttamente aperto lo specchio primario del telescopio spaziale James Webb, e il dispiegamento è completo. La NASA ha comunicato che le due ali di sei metri e mezzo di diametro sono ora allineate e pronte a completare l’ultima delle fasi cruciali della messa in orbita.
Il James Webb è un potentissimo e costosissimo telescopio nato dalla collaborazione fra la NASA, l’ESA e la CSA. Ecco perché stiamo seguendo con tanta apprensione il suo viaggio. L’apparecchio, secondo gli esperti, dovrebbe rivoluzionare le nostre conoscenze astronomiche. E non è una cosa da niente. Il 9 gennaio è stato annunciato il dispiegamento del complesso scudo solare. Si tratta di una componente composta da cinque sottilissimi fogli, grandi come un campo da tennis. Questo scudo sarà fondamentale per proteggere il telescopio dalle radiazioni e dal calore estremo del Sole.
L’apertura dello specchio primario rappresentava una della fasi più critiche dell’intera missione. Ed è andata bene. Per questo alla NASA si sta festeggiando.
Sono trascorse due settimane dal lancio, ed è un’ottima notizia sapere che il telescopio James Webb ha completato la fase di dispiegamento, aprendo completamente lo specchio primario. Non uno specchio qualsiasi: è il più grande mai mandato nello spazio.
Tutto il team di tecnici che segue le delicate fasi di attivazione del prezioso telescopio ha dunque festeggiato nella sale del Telescope Science Institute di Baltimora, nel Maryland. Quando la NASA ha annunciato il corretto allineamento e il dispiegamento totale, si è subito parlato di un’incredibile conquista.
Non possiamo dare per scontate certe operazioni. Tutta la missione appare caratterizzata da problemi tecnici, incognite e fasi critiche. C’era da tenere in conto la delicatezza dei componenti e la difficoltà del dispiegamento. Quasi tutte le componenti, infatti, erano ripiegate per poter entrare nell’angusto spazio dell’ogiva del razzo vettore Ariane 5. Ossia il mezzo che ha portato il telescopio nello spazio dalla Guyana Francese il giorno di Natale.
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Ebbene, la procedura sta filando liscia. L’allineamento è finito e pochi giorni fa Webb ha pure completato l’apertura del suo scudo solare, a forma di aquilone. Un tendone specchiato di ventuno metri, che proteggerà il telescopio dalla luce, dal calore e dalle radiazioni della nostra stella.
Il nostro James Webb si sta dirigendo verso il punto orbitale prescelto. Cioè a un milione e mezzo di chilometri dalla Terra. È il cosiddetto punto Lagrange 2 (L2), dove il telescopio verrebbe a trovarsi in equilibrio gravitazionale. Per arrivare a destinazione ci vorranno altre tre o quattro settimane.
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Arrivato lì, il telescopio spaziale comincerà il suo lavoro. Vale a dire, esplorare lo spazio profondo, mirando a oggetti celati a distanze ottiche mai raggiunte prima. La speranza è che possa carpire informazioni sull’universo originario. Ovvero su corpi di tredici miliardi e mezzo di anni fa. Una data vicina al Big Bang, per intenderci.
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