Chiesa: le leggende nascoste che non tutti conoscono

La Chiesa è un’istituzione millenaria, potentissima e diffusa in molti angoli del mondo. Specie nel periodo del potere temporale, ha espresso una tracotanza poco spirituale: si è occupata di politica, intrighi, segreti e altre questioni che nulla avevano a che fare con la religione. In molti casi si è macchiata di crimini o si è lasciata andare alla corruzione. Eppure il sentimento anticlericale ha dato credito a leggende nere e a incredibili racconti che fanno apparire la Chiesa peggiore di quella che è mai stata.

Leggende nere sulla Chiesa; l’inquisizione spagnola dipinta da Goya – curiosauro.it

Le leggende nere sulla Chiesa

La Chiesa cattolica retta dal papa guarda con imbarazzo ad alcune fasi critiche della propria storia. L’epoca della Santa Inquisizione, per esempio, è una macchia profonda a cui sono collegati secoli di soprusi, di condanne a innocenti e di agguerrita repressione. Ma forse la storia e l’opinione comune esagerano nel criticare la Chiesa e nell’attribuirle gravi colpe morali. Le condanne comandate dalla Chiesa non furono così numerose, in realtà; e i tribunali ecclesiastici furono sempre poco propensi alla pena capitale. Condurre gli eretici al rogo, significava fallire, sia per gli inquisitori che per i vescovi.

La stagione dell’inquisizione medievale iniziò nel 1252, con la bolla Ad extirpanda indirizzata dal papa ai podestà di Lombardia, Romagna e Marca Trevigiana. In questa bolla Innocenzo IV autorizzò l’uso della tortura contro gli eretici. L’inquisizione spagnola venne istituita da Sisto IV nel 1478 su richiesta dei sovrani di Spagna. E fu davvero un’istituzione crudele. Interessò però i territori del regno spagnolo, le colonie dell’America centro-meridionale e ma non il Regno di Sicilia, perché a Napoli ci fu una forte opposizione popolare. Molte leggende sono legate alla crudeltà degli inquisitori. Alcune hanno fondamento, altre sono esasperazioni create dalla letteratura gotica e dal gusto per il macabro che si diffuse in Europa nell’Ottocento.

La leggenda della papessa

Avrete di certo sentito parlare della papessa Giovanna. Ci sono leggende che parlano di una “papessa”, ossia di Giovanna, che sarebbe diventata vescovo di Roma nel IX secolo. Gli storici non credono che sia mai esistita una Giovanna di Mainz e nemmeno che una donna sia stata eletta al soglio pontificio con il nome di Giovanni VIII.

Secondo la leggenda questa donna si sarebbe finta monaco per introdursi fra le alte cariche della Chiesa e infine in Vaticano. Secondo il racconto più diffuso, la donna non riuscì a nascondere la propria femminilità a lungo. Si tradì quando partorì per le vie di Roma nel corso di una processione. Il racconto fantastico nasce forse dal fatto che Giovanni VIII fosse un tipo debole dal punto di vista fisico e morale.

Il papa stregone

Inquisizione – curiosauro.it

Intorno all’anno 1000 divenne papa Silvestro II. Dietro questo nome si nascondeva Gerbert d’Aurillac, originario di famiglia poverissima, che grazie alla sua straordinaria cultura, nell’anno 998, era diventato arcivescovo di Ravenna. Poi nel 999 fu consacrato papa. Gerbert rimase sul soglio pontificio per soli quattro anni, ma in quel poco tempo si attirò numerose inimicizie. Già in vita in molti lo indicavano come il papa stregone. Si diffusero voci su un suo patto col diavolo e gli si attribuirono avvelenamenti, sortilegi e la pratica della magia nera.

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A far nascere questa leggenda fu la cultura di Silvestro II. Il suo sapere era considerato troppo grande e quindi sospetto. I suoi esperimenti alchemici, in quegli anni, passarono per pratiche sataniche. Si diceva che fosse diventato papa proprio con l’aiuto del demonio.

I rotoli di Qumran

Cisgiordania, sulla sponda del Uadi di Qumran (wikipedia) – curiosauro.it

La leggenda più recente sui segreti della Chiesa riguarda il ritrovamento dei famosi rotoli di Qumran. Quando un frate benedettino archeologo, padre de Vaux, fece partire gli scavi nelle grotte, vennero subito fuori dei testi antichissimi, databili agli anni di Cristo. Nacque così l’idea che i rotoli potessero contenere vangeli apocrifi o altre testimonianze su Gesù in grado di sovvertire i dogmi cristiani. Alcuni dei documenti vennero pubblicati presto. Tutti i manoscritti della Grotta 1 uscirono in stampa tra il 1950 ed il 1956. Poi cominciò un lungo silenzio.

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Per più di quarant’anni gli archeologi non pubblicarono gli altri testi che avevano recuperato. Ma per quale motivo? Per nascondere verità scomode? In verità, non trovarono niente che avesse a che fare con Cristo. E la loro indagine fu comunque così complicata da richiedere anni di studio.

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