Troppo facile liquidare l’astrologia come una sciocca superstizione. Quest’antica sapienza racchiude in sé un articolato sistema di credenze religiose, conoscenze empiriche e tradizioni, su cui si sono poi indirettamente formati nuovi percorsi scientifici. In breve: senza l’astrologia non avremmo mai avuto l’astronomia.
L’astrologia si basa sulla supposta identificazione di ogni astro con uno spirito intelligente o divino. Il suo studio crede (o credeva) di poter stabilire un rapporto diretto fra movimenti degli astri e avvenimenti della vita umana. Coloro che conoscevano i segreti dell’astrologia venivano chiamati astrologi e la loro pratica era l’oroscopo. Ma che cos’è, in parole povere, un oroscopo? Una divinazione, ovvero un’interpretazione di segni e simboli confinati nel cielo.
L’oroscopo si muove attraverso una concezione del tempo fondata sul principio di analogia. L’astrologo, insomma, cerca una corrispondenza tra eventi celesti e terreni. Tale capacità è riassunta nel famoso motto ermetico “come in alto così in basso“. Da sempre gli uomini hanno cercato di stabilire quale potesse essere il momento più opportuno per poter cominciare un’attività. Quando seminare, quando raccogliere, quando partire, quando sposarsi, quando dar vita a una battaglia… Consultare gli astri prima di iniziare un’attività era quindi una pratica molto comune fin dall’Antichità. Ma la diffusione maggiore degli oroscopi l’abbiamo avuta nel Cinquecento, durante il Rinascimento.
L’oroscopo più comune in ambito astrologico è quello basato sul tema natale, ovvero una rappresentazione degli astri formulata al momento della nascita di una persona. Questa rappresentazione non è affatto facile. Il tema natale comporta lo studio della posizione dei pianeti, della linea visibile dell’orizzonte a Est (cioè l’ascendente) e a ovest (il discendente), dello zenit e del nadir come appaiono dalla Terra nel preciso luogo e momento della nascita di un individuo. Per estensione, un oroscopo può anche partire da una data scollegata dalla nascita. Ci si concentra per esempio sull’inizio temporale di una qualsiasi attività.
La base della raffigurazione dell’oroscopo è una ruota divisa in dodici parti. Queste parti rappresentano i dodici segni zodiacali disposti così come si vedono dalla Terra, nell’ordine dall’Ariete ai Pesci, in senso antiorario. Il centro della ruota rappresenta il nostro pianeta.
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Dall’antichità fino al XVII secolo il termine astrologia indicava anche gli studi astronomici. Anche Galileo, per intenderci, produceva oroscopi e frequentava le corti italiane in qualità di astrologo.
Secondo la scienza moderna le stelle sono soltanto sfere luminose di idrogeno ed elio senza alcuna influenza diretta o riscontrabile sull’agire umano. L’astrologia, dunque, non può studiare le stelle come se fossero corpi dotati di volontà autonoma, capaci di influenzare le persone e gli eventi sulla Terra con la loro posizione.
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In realtà gli oroscopi che basano le loro previsioni sul “movimento” delle stelle non tengono conto del fatto che le stelle sono sostanzialmente fisse. Il loro moto è apparente. Ma perché allora tante persone credono nell’astrologia? Secondo gli antropologi e gli psicologi che studiano il fenomeno è la nostra mente a volere che gli oroscopi funzionino: notiamo le conferme con le nostre aspettative e non ci concentriamo sulle incongruenze.
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