Una piccola testa di cane. Detta così non sembrerebbe un granché, e invece archeologi e stoici sono entusiasti. Questo reperto dell’antica Roma, l’ennesimo manufatto ritrovato per caso nella Capitale, rappresenta una scoperta speciale. Un raffinato esempio di decorazione latina.
Il bel manufatto è ora studiato da un team scientifico del dipartimento di archeologia del Ministero della Cultura italiano. Anche il cane di terracotta era nascosto al di sotto di un comune passaggio urbano, presso gli scavi in via Luigi Tosti nell’Appio Latino, dove qualche giorno fa sono state scoperte tre sale di mausolei funebri, mentre degli operai procedevano a una sostituzione nell’impianto della reta idrica.
Quando gli archeologi sono arrivati per un sopralluogo hanno subito cominciato a trovare interessanti reperti. Su tutti, spicca proprio la terracotta della testa di cane.
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Una piccola decorazione, dalle dimensioni di appena un palmo. L’opera raffigura un cane dalle grandi orecchie puntute e dalla folta pelliccia. Pregevole la fattura e bello lo stile, realistico, dell’opera. L’intero manufatto ritrae in forma plastica il capo e il collo del canide.
Attorno al collo del cane si nota qualcosa di particolare. Probabilmente un collare con un emblema. Poco più in basso, ecco la presenza di un oggetto dalla forma circolare non identificato. La statuetta del cane, secondo gli archeologi, dovrebbe essere un orpello decorativo collegabile al sistema di drenaggio dei tetti. Ovviamente è solo una teoria, visto che nel manufatto non è stata riscontrata la presenza di una fenditura ad hoc per l’effettivo drenaggio dell’acqua.
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Può anche darsi che il suo scopo fosse puramente decorativo. O di monito. Un cave canem, insomma. Un’altra possibile funzione è quella funeraria. Dato che il complesso in cui è stato trovato è un mausoleo, potremmo essere di fronte a una decorazione rituale. L’effige canina, dunque, poteva anche vegliare su un sarcofago o su una tomba.
La statuetta si trovava a una profondità di appena mezzo metro sotto il manto stradale asfaltato. Accanto ad essa sono stati ritrovati altri due reperti, databili tra il I secolo a.C. e il I secolo d.C., sempre connessi all’uso funerario. Forse urne.
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Siamo sull’antica via Latina. Nel luogo del ritrovamento ci sono indizi che suggeriscono lo scoppio di un incendio che dovette interessare il luogo di sepoltura. In particolare, l’area più rovinata è proprio quella dell’ambiente dove si è trovato il manufatto a forma di cane.
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