Il marzo del 2021 è stato un mese nero per l’astronomia. In pochi giorni sono esplosi due satelliti. Uno americano: il NOAA, distrutto secondo la NASA il giorno 19. E uno cinese: lo YUNHAI 1-02, che dovrebbe essere andato a pezzi il 23 marzo. Solo oggi abbiamo avuto notizia della causa di quell’incidente. C’entrano i detriti spaziali?
La misteriosa fine del satellite cinese YUNHAI 1-02
I cinesi svelano pochi dettagli sulle loro questioni spaziali. Per questo, per quasi un anno intero, non si era riuscito a capire come e perché il loro satellite YUNHAI 1-02 fosse stato distrutto. Gli americani, invece, avevano subito chiarito che il vecchio NOAA 17, da anni alla deriva in una bassa orbita polare, era stato abbattuto da un detrito, che la NASA aveva comunque monitorato.
Lo YUNHAI 1-02 era un satellite nuovo e costoso. Lanciato appena nel 2019. Anch’esso si trovava in orbita polare, per studiare gli oceani e prevedere disastri naturali. All’inizio, qualcuno aveva immaginato che la sorte del satellite cinese potesse essere comune a quella dello strumento americano. Ma che senso avrebbe avuto? Il satellite NOAA era vecchio e lasciato a sé stesso, quindi nessuno si era preoccupato di salvarlo dall’impatto. Quello cinese no: poteva evitare la collisione. Per questo la sua rottura destò scalpore e generò molte ipotesi contrastanti. Si pensò anche a un attacco militare.
L’agenzia spaziale cinese non ha mai diffuso comunicati stampa per spiegare l’accaduto. Ma ora grazie all’Orbital Debris Program Office (ODPO) della NASA sappiamo che anche la distruzione del satellite cinese fu dovuta all’impatto con un detrito spaziale.
Detriti spaziali o attacco missilistico?
Il primo a parlare di un incidente dovuto a un detrito fu l’astrofisico Jonathan McDowell. Questi si accorse di un pezzo di un razzo russo che proprio lo stesso giorno, il 18 marzo 2020, era transitato a un chilometro dal satellite cinese. La sua teoria non raccolse però molti consensi.
Sappiamo che in orbita bassa non è così raro che un detrito impatti un satellite. Esistono zone d’orbita affollatissime, come le sunsincrone o le polari. Nel caso del NOAA, cioè di un’apparecchiatura disattivata, la collisione non poteva essere evitata. I cinesi, invece, avrebbero potuto compiere delle avoidance maneuvers. Perché non lo hanno fatto?
POTREBBE ANCHE INTERESSARTI >>> FUSIONE NUCLEARE – La Cina tenta il tutto per tutto con EAST: stiamo a vedere
Nelle prime settimane dopo la distruzione dello YUNHAI 1-02, gli analisti sospettarono che il satellite fosse stato colpito da un detrito di fascia WHP, cioè non mappato né conosciuto. Tuttavia, nel report dell’ODPO si scopre una verità diversa.
Satellite kamikaze
Pare infatti che il satellite cinese sia andato incontro alla sua fine per colpa di un oggetto catalogato. Il detrito era noto all’agenzia cinese e conosciuto dalla comunità scientifica, che ne tracciava da anni le orbite. Per la precisione, il detrito era l’International Designator 1996-051Q. Numero di catalogo: 48078. Ovvero un detrito relativo al veicolo di lancio SL-16 del Cosmos 2333 del 1996.
POTREBBE ANCHE INTERESSARTI >>> Le ultime fantastiche foto scattate dalla Stazione Spaziale Cinese
E allora come mai i cinesi non hanno evitato la collisione facilmente prevedibile e aggirabile? Forse volevano liberarsi del satellite?