Il cervello delle donne reagisce secondo una propria logica specifica agli stimoli sessuali. Ovviamente, la risposta al piacere è soggettiva, varia cioè da individuo a individuo, ma è possibile rintracciare una zona del cervello muliebre in particolare: quella che più si attiva durante l’attività sessuale. È la corteccia somatosensoriale.
Si dice spesso, con il tipico pressappochismo che caratterizza i modi di dire, che le donne fanno l’amore con la testa. Un po’ è vero. C’è una zona cerebrale nelle donne in cui si concentrano gli stimoli erotici. Bisogna sottolineare che la risposta allo stimolo è legata alla sensibilità personale e che il piacere nei rapporti sessuali varia da donna a donna. Ma uno studio, pubblicato sul Journal of Neuroscience, ha provato comunque ad analizzare in che modo il cervello femminile reagisce agli stimoli di natura sessuale. La ricerca è stata condotta dagli scienziati dell’Università libera di Berlino.
La corteccia somatosensoriale è la zona che raccoglie gli stimoli derivanti dalla sensazione del tocco da ogni parte del corpo. E non è stato mica facile per i ricercatori rintracciare la posizione esatta delle risposte associate al campo genitale femminile! C’erano già stati molti studi precedenti sull’argomenti, e le risposte erano sempre state diverse, spesso contrastanti.
Il team di ricercatori guidato da Andrea J.J. Knop ha ora utilizzato delle nuove tecniche di risonanza magnetica funzionale (fMRI). E questo per mappare l’esatta rappresentazione dei genitali femminili misurando al contempo la risposta del cervello alla vibrazione di una membrana nella regione del clitoride.
Gli scienziati si sono accorti che lo spessore del campo genitale variava con la frequenza dei rapporti sessuali. La regione si ispessiva in caso di intervalli più ravvicinati tra i rapporti. Ciò suggerisce che la struttura della regione può risultare alterata in relazione all’attività. Insomma, non è detto che più si faccia l’amore e più ci si possa allenare al piacere.
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Le conclusioni? Secondo i ricercatori la corteccia somatosensoriale è un’area molto delicata e dalla memoria formidabile. Una cattiva esperienza (nei casi peggiori, un abuso) può compromettere a lungo termine la percezione del piacere femminile. Su questa ipotesi, se confermata, potranno muoversi in futuro terapisti e sessuologi per trattare i casi di disagio sessuale che affliggono milioni di individui al mondo.
La corteccia somatosensoriale primaria e quella secondaria (detta S2) sono porzioni della corteccia telencefalica confinate nel lobo parietale, cioè al limite superiore del solco laterale. Entrambe sono coinvolte nella ricezione e nell’elaborazione delle sensazioni provenienti dall’esterno e dall’interno dell’organismo. Trattano soprattutto informazioni collegate alla sensibilità tattile. Distinguono il piacere, ma in parte anche il dolore.
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Le due sezioni della corteccia sono in contatto e sono collegate all‘ippocampo, con funzioni importanti nel consolidamento della memoria. Lesioni a queste zone possono provocare deficit nell’acquisizione di specifiche tracce mnemoniche dell’informazione tattile.
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