Dopo vent’anni riapre la domus romana del Museo Barracco. Si tratta di un complesso abitativo risalente al IV secolo d.C., situato nei sotterranei del museo romano.
La domus del Museo Barracco
Il Museo di scultura antica Giovanni Barracco si trova a Roma, nel rione Parione, non lontano da Campo de’ Fiori. Al suo interno raccoglie diverse opere di arte classica e del Vicino Oriente, donate al Comune dal barone Giovanni Barracco nel 1904. Nei suoi sotterranei, alla fine dell’Ottocento, durante degli scavi volti a consolidarne le fondazioni, furono scoperte strutture pertinenti ad una casa romana di IV secolo. Questa dumus è stata celata al pubblico per molti anni.
Pregevole per la pavimentazione in marmo bianco e per il bel peristilio con colonne di riuso del I secolo, la domus è ricca di affreschi di soggetto acquatico e di caccia, e rivela tracce di pavimenti in opus sectile.
I percorsi Li-Fi del museo
Ora, questa domus riapre al pubblico dopo oltre vent’anni anni di chiusura. Al contempo il Museo Barracco ha inaugurato nuovi percorsi in Li-Fi. Il Light Fidelity è un meccanismo di comunicazione innovativa che consente di trasmettere informazioni e immagini in modalità wireless, mediante la modulazione della luce. In pratica, le informazioni viaggiano tramite appositi faretti LED fino ai dispositivi mobili dei visitatori dotati di fotocamera.
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Per godere dei contenuti multimediali di approfondimento, basterà quindi scaricare l’apposita app e posizionare lo smartphone sotto la luce del faretto Li-Fi. Questa soluzione può essere utile sia per vedenti che per ipovedenti, grazie all’utilizzo di tracce audio.
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Il meccanismo Li-Fi interessa quattordici punti del Museo, di cui nove nelle sale al piano terra e al primo piano e cinque nella domus romana.
Cosa aspettarsi dalla domus
La domus si trova a oltre quattro metri di profondità al di sotto del piano stradale attuale. Può essere visitata nel suo cortile porticato, dove sono conservate basi e capitelli integri e frammentati. Si possono ammirare anche elementi di arredo originali, come fontane e parti di mensa ponderaria.
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Il famoso affresco a soggetto acquatico è stato distaccato negli anni Settanta ed è attualmente conservato nel Museo, al piano superiore. Il pezzo si trova nella collezione di arte romana e italica, dove sono esposte alcune importanti opere di fattura latina, come la statua di un giovane della gens Giulio-Claudia, che forse potrebbe essere l’imperatore Nerone, scoperta nella Villa di Livia. Ci sono anche tre stele funerarie di calcare da Palmira raffiguranti due donne e un uomo del III secolo.