Terrestre o venusiano? Le indagini passate dell’FBI, specie di argomento parascientifico, assumono molto spesso connotazioni grottesche. Si dice per esempio che gli agenti federali incaricati di indagare su Nikola Tesla lo abbiano riconosciuto come un extraterrestre proveniente da Venere e abbiano denunciato i suoi contatti con gli “uomini dallo spazio”.
Sembra una fake news ma non lo è. Negli anni ’30 del Novecento gli agenti dell’FBI incaricati di spiare per il Governo il lavoro di Nikola Tesla produssero alcuni dossier al limite del delirante. Affermarono per esempio che che le invenzioni di Tesla erano troppo in anticipo sui tempi e dovevano quindi essere state ispirate da una conoscenza aliena. A un certo punto, in questi report, si ipotizza anche che l’inventore potesse essere un venusiano, ovvero una creatura venuta dal pianeta Venere.
Come mai l’FBI indagava su Tesla? Perché era interessata al suo raggio della morte, e perché sospettava che l’inventore potesse essere una spia russa. Infatti, alla morte di Tesla gli agenti segreti e federali americani entrarono nel suo laboratorio e sequestrarono numerose carte. Mai restituite. Dopo molti anni, però, il Governo ha dovuto desegretare i rapporti sulle indagini. Così sono venuti fuori dei dossier. Alcuni interessanti, altri assurdi. Come quello che suggerisce che Tesla fosse un alieno.
Per alcuni agenti non specializzati, poco edotti in questioni scientifiche, i lavori di Nikola Tesla dovettero apparire così strani e impressionanti da far loro sospettare che l’inventore non potesse essere un semplice terrestre. In più, l’agenzia federale americana si lasciò influenzare da alcune leggende metropolitane…
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Tutta colpa di una scrittrice: Margaret Storm. Costei era una mistica, affascinata dalle invenzioni di Tesla, e convinta che il famoso ingegnere fosse un venusiano. La Storm volle scrivere un libro su di lui, intitolato Il ritorno della colomba, in cui mescolava fatti veri e strane fantasie. Per esempio, il sospetto che Tesla provenisse dal pianeta Venere. Incredibilmente, gli agenti dell’FBI citarono dei passi di questo libro all’inizio di un documento d’indagine. Quando il dossier è stato declassificato, nel 2009, la storia è tornata a galla, ovviamente con sommo imbarazzo dell’intelligence e dei federali.
Sappiamo che l’FBI si impegnò in una lunga indagine su Tesla, ma ciò che interessava di più agli americani era che le invenzioni dello scienziato non cadessero nelle mani di agenti segreti di nazioni nemiche. Per questo i federali studiarono la vita di Tesla e interrogarono i suoi conoscenti.
Inciampando in Margaret Storm, finirono per dar credito a strane storie. Ad esempio credettero plausibile il racconto secondo cui alcune persone dallo spazio avevano visitato i laboratori di Tesla. E credettero pure che l’inventore potesse essere un venusiano.
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La fantasia trovò “conferma” per l’FBI in un documento autografo di Tesla risalente all’anno 1900. Tesla stesso, infatti, scrisse nel suo diario di aver sentito uno strano segnale durante certe ricerche. L’inventore ipotizzò potesse essere un messaggio inviato da una civiltà extraterrestre da lui captato mentre faceva esperimenti nella sua stazione di Colorado Springs.
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