Sul mistico russo Rasputin esistono numerosissime leggende. Diavolo, asceta, peccatore, santo, spia ed eminenza grigia. Rasputin fu tutto questo. Ma egli si sentiva soprattutto un profeta, e infatti ci ha lasciato molte profezie, alcune delle quali sembrano parlare del nostro presente, Covid-19 compreso.
Le profezie di Rasputin
Il profilo misterioso di Rasputin e la sua ambiguità etica hanno fatto fiorire dopo la sua morte violenta tantissimi racconti e aneddoti, spesso insensati o faziosi. Chi interpreta questo personaggio come un santo lo fa spesso con pregiudizio. Chi lo giudica come un ciarlatano pecca invece di superficialità.
Egli fu capace di esprimere un grande potere carismatico ma si lasciò spesso andare a comportamenti grevi, che scadevano nella superstizione o nell’arroganza. Come mistico, ci ha lasciato parecchie profezie inquietanti. Per esempio disse che dopo la sua morte nessun Romanov sarebbe sopravvissuto e che presto sarebbe scoppiata un’orrenda guerra che avrebbe fatto crollare la chiesa ortodossa (previsione della Rivoluzione russa). E non sbagliò. Parlò anche di un fuoco che sarebbe caduto dal cielo per distruggere la nuova Roma (11 settembre?) e poi di una nuova peste bianca che avrebbe decimato la popolazione mondiale (Covid-19?).
Il Covid-19 predetto da Rasputin
Come tutti i profeti apocalittici, Rasputin ha saputo utilizzare termini vaghi e concetti spaventosi che possono essere letti in diversi modi. La sua prosa simbolica riesce insomma ad adattarsi a molteplici chiavi di lettura perché è fondamentalmente povera di contenuto e di chiarezza. E Rasputin probabilmente lo sapeva. Seppur incolto (aveva imparato a leggere solo in maturità), doveva essere un uomo intuitivo e furbo. Sapeva come impressionare il prossimo. E infatti impressiona anche noi, dopo più di cento anni, con le sue profezie.
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Il nostro mistico dagli occhi di ghiaccio, nato come Grigórij Efímovič a Pokrovskoe, in Siberia nel 1869, non a caso, riuscì a diventare consigliere privato dei Romanov. In pochi anni divenne una figura molto influente su Nicola II di Russia.
Il profeta misterioso
Nato pastore, Rasputin cominciò la sua vita monastica dopo essersi sposato e aver avuto molti figli. Dopo un pellegrinaggio attraverso la Russia, si presentò a San Pietroburgo come santo taumaturgo e veggente. Nonostante la sua condotta dominata da dissolutezza e lussuria, riusciva a farsi credere un asceta in contatto con Dio.
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È un fatto storico: da solo tenne in pugno l’impero russo, soggiogando prima la zarina e poi lo zar. Come? Con le sue profezie. Le stesse profezie che oggi rileggiamo e in cui troviamo inquietanti corrispondenze con i fatti di cronaca.
Ecco la sua profezia:
“Quando Sodoma e Gomorra torneranno sulla terra e quando le donne indosseranno abiti da uomo, e gli uomini da donna, vedrete la Morte al galoppo sulla peste bianca. E l’antica peste, dinanzi alla peste bianca, apparirà come una goccia dinanzi all’oceano. Montagne di cadaveri giaceranno nelle piazze, e milioni di uomini verranno portati via da una morte anonima. Le città con milioni di abitanti non troveranno abbastanza mani per seppellire i morti, e molti villaggi verranno cancellati con una croce. Nessuna medicina potrà arrestare la morte bianca, poiché questa sarà l’inizio della purificazione.”