Anche gli uomini preistorici avevano i loro sex toys. Il fallo scolpito più antico del mondo misura venti centimetri, è fatto di siltite levigata e risale a circa 28.000 anni fa. Un dildo di pietra che allietava l’età della Pietra! Si pensava a un unicuum, e invece degli archeologi ne hanno trovato un altro un po’ più piccolo in un altro sito.
La nuova opera è stata scoperta in Svezia, nel sito di Motala. Misura dieci centimetri e mezzo, e ha un diametro di circa due centimetri. Ha un aspetto levigatissimo. E secondo l’archeologo Göran Gruber del National Heritage Board, l’oggetto, ritrovato negli strati di argilla nei sedimenti del fondo del fiume, è composto da materiale organico. Non può essere uno scalpello né un utensile da battitura: per com’è curato e levigato, deve per forza aver avuto un fine sessuale, almeno simbolico.
Come dicevamo, nel 2005, nella grotta di Hohle Fels, vicino a Ulm, in Svevia (Germania), fu trovato un oggetto simile da un team dell’Università di Tubinga. Il professor Nicholas Conard, del dipartimento di preistoria ed ecologia quaternaria, rivelò in quel caso che per l’archeologia si trattava di una scoperta importante. Infatti, le rappresentazioni di membri maschili sono molto rare. Fra i reperti archeologici risalenti alla preistoria abbiamo tantissimi manufatti che riproducono caratteri sessuali femminili: seni, vulve. Ma di falli, finora, si era trovata solo qualche immagine nei graffiti.
I due dildo ritrovati in questi siti mesolitici del Nord Europa vanno intesi come simboli di fertilità. Tuttavia non è escluso che potessero essere anche adoperati per questioni “pratiche” dalla popolazione femminile della grotta.
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Il fallo di venti centimetri è di pietra più dura ed è più antico. Il corno di pietra di dieci, invece, ritrovato dagli archeologi svedesi nel sito mesolitico di Motala, risale a seimila anni fa. Secondo alcuni antropologi non ci sarebbe nulla di strano in queste scoperte: la preistoria è un’era ricca di testimonianze che lasciano immaginare la diffusione di giocattoli sessuali. Questi oggetti avevano di certo una valenza simbolica fondamentale per la vita dei primi Sapiens.
La storia antica, se guardiamo oltre l’Età della Pietra, è piena di dildo. Fino a oggi i ricercatori ne hanno trovati a decine. Ci sono falli fatti di pietra, quelli di legno o di cuoio, e ce n’è persino uno di sterco di cammello. Tempo fa, a Londra è stata organizzata una bella mostra. La Collezione Wellcome possiede infatti una serie di artefatti sessuali di grande valore scientifico, di epoca preistorica, egizia, greca e medioevale. Ovviamente non possiamo ancora parlare di vibratori o dildo, ma solo per questioni di esattezza filologica.
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Il termine dildo, infatti, è stato coniato alla fine del Medioevo. È nato da una storpiatura del latino, dal verbo “dilatare”, che significa “aprire”. Eppure, secondo gli storici, gli egiziani e i greci già conoscevano il concetto di sex toys fallici. Utilizzavano soprattutto banane acerbe. C’era anche chi creava vibratori in cuoio che poi lubrificava con olio d’oliva o grasso animale.
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