Sembra strano, ma l’uomo non è l’animale che ha un rapporto migliore con le bevande inebrianti. Per esempio, i criceti reggono l’alcol molto meglio degli uomini. A confermarlo una ricerca alaskana che ha studiato la particolare propensione di questi roditori all’alcol.
I criceti: grandi bevitori!
Come mai i criceti riescono a bere ingenti quantità di alcol senza ubriacarsi? Dipende dal loro stile di vita e dalla struttura del loro fegato, che è un organo molto più resistente rispetto a quello umano. Tutte queste notizie ci arrivano da uno studio abbastanza serio, condotto da alcuni ricercatori dell’Università di Alaska Anchorage.
In pratica, i criceti reggono l’alcol molto meglio degli uomini. Già da qualche anno si sapeva che questi roditori andassero particolarmente ghiotti di birra e distillati, tanto da “autoprodursi” bevande alcoliche nella tana, ma nessuno si era preoccupato di studiare quanto e come reggessero l’etanolo. Il dato è stato nei giorni scorsi analizzato dalla psicologa Gwen Lupfer, dell’Università di Alaska Anchorage. Prima di ogni inverno, i criceti sono soliti stipare grosse quantità di semi e frutta nelle loro tane. Molte di queste provviste fermentano col passare delle settimane ed è così che in molti cibi si alza a dismisura la percentuale alcolica. Da qui nasce la passione di questi roditori per l’alcol.
L’esperimento
La ricerca sperimentale è stata condotta attorno a un simpatico esperimento che ha dimostrato come ogni giorno i criceti siano in grado di consumare in media circa 18 grammi di alcool per chilo di peso corporeo. Sarebbe un po’ come se noi uomini bevessimo una bottiglia intera di whisky al giorno senza ubriacarci. Il test in laboratorio ha provato che i criceti, oltre a essere particolarmente resistenti, hanno proprio una passione sfegatata per l’alcol. Di fronte a due contenitori, uno pieno d’acqua e l’altro contenente alcol, i roditori scelgono sempre la bevanda alcolica.
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Ma cosa vuol dire che la propensione all’alcol dei criceti deriva dal loro stile di vita? Significa che l’abitudine al letargo ha nei secoli modificato il metabolismo di questi piccoli animali, che per resistere al freddo scelgono prodotti fermentati, in modo da ricavare maggiori calorie. In più, la familiarità del roditore per l’etanolo dipende anche dalla resistenza del suo fegato.
Perché i criceti reggono meglio l’alcol?
Probabilmente ai criceti succede la stessa cosa che avviene per altri animali che si ibernano: preferiscono gli alimenti fermentati per sopportare meglio l’inverno. Ma nei criceti questa tendenza è accentuata, dato che la specie non è del tutto abituata agli inverni rigidi. Il criceto domestico, infatti, arriva dalla Siria. Solo negli ultimi secoli si è spostato in Europa (dove è stato portato dall’uomo) e poi in America, dov’è si è diffuso su tutto il territorio.
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La ricercatrice Lupfer ci ha spiegato poi che il fegato dei criceti si è specializzato nel digerire l’alcol. Potremmo dire che si è strutturato in modo da diventare particolarmente efficace per scomporre l’etanolo. Ecco perché non si ubriacano. In particolare, solo piccolissime quantità di tossine finiscono nel loro sangue.