L’archeologia regala ancora scoperte meravigliose: in Pakistan alcuni scavi hanno portato alla luce i monumenti di Buddha!
La missione archeologica Italiana in Pakistan ha annunciato che gli scavi fatti hanno portato alla luce il tempio Shahi Vishnuite nella sua interezza a Khyebr Pakhtunkhaw.
” Del tempio rimangono solo il podio, i relativi pavimenti, parte cospicua della decorazione con lesene a capitelli pseudo-ionici, notevoli esempi della decorazione marmorea originale del periodo Turki Shahi”.
Questo quanto affermato dall’archeologo italiano di fama mondiale Luca M. Olivieri, durante un ricevimento organizzato dall’ambasciatore d’Italia in Pakistan Andreas Ferrarese. Oltre a questo, ha menzionato anche alla scoperta, nell’ottobre 2021, di un monumento buddhista molto importante, conservato nonostante il vandalismo dei ladri. Luca M. Olivieri ha detto che le informazioni più interessanti provengono dalle fasi pre-Saka del monumento che, con una forma leggermente diversa, risale al periodo Maurya, e successivamente indo-greco, come confermato da monete e ceramiche trovate lì. Durante uno scavo nel novembre 2021, nel nord-ovest della principale esposizione urbana di Barikot, Olivieri racconta che:
“Abbiamo scoperto una fila di tombe di età sconosciuta e altre caratteristiche archeologiche. Queste tombe contengono frammenti di ceramica e altri rari reperti che potrebbero risalire (tipologicamente e preliminarmente) al periodo indo-greco e Saka-partico.”
Alla fine degli scavi sono stati rinvenuti più di 2.200 oggetti, tra i quali:
La maggior parte di loro è stata restaurata e consegnata al governo di Khyber Pakhtunkhaw. Nel 2010 Olivieri, all’epoca direttore scientifico di una ricerca italiana a Makran e Kharan, e la dottoressa Monique Kervran, direttore scientifico di un gruppo di ricerca francese sulla regione deltaica dell‘Indo, sono stati invitati a collaborare con studiosi pakistani, sotto la direzione scientifica della dottoressa Asma Ibrahim, e a riprendere la ricerca storico-archeologica a Banbhore sotto il coordinamento scientifico del dottor Kaleemullah Lashari.
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Una delle prime missioni archeologiche italiane in Pakistan ha iniziato i sondaggi a Bir-kot-ghwandai (Bazira) nel 1977, quando il professor Giorgio Stacul ha scoperto la prima sequenza del sito (1700-800 a.C.) con importanti ritrovamenti di una tipica ceramica dipinta del periodo calcolitico.
Gli anni significativi per le scoperte sono stati:
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Andreas Ferrarese, ambasciatore italiano in Pakistan, è molto contento del lavoro svolto da Olivieri e dal suo team, e apprezza gli enormi risultati ottenuti in Pakistan nel campo dell’archeologia. Egli afferma che: “ Il Pakistan e l‘Italia sono grandi amici, sono due paesi che hanno molto in comune nella cultura e nella storia. Mi impegnerò anche io, come ambasciatore, a migliorare la partnership e la cooperazione tra i due Stati per gli anni futuri ”.
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