Come al solito, dobbiamo dire grazie ai lavori ordinari di manutenzione. Scavando per sostituire la vecchia rete idrica, degli operai hanno trovato qualcosa di incredibile in via Tosti, a Roma. E non hanno dovuto neanche scavare troppo! Sono bastati pochi minuti di lavoro. A mezzo metro sotto l’asfalto, sono stati ritrovati tre mausolei romani.
I meravigliosi mausolei sono dunque emersi grazie alle indagini preventive della Soprintendenza Speciale di Roma. Dove? In un cantiere aperto per la sostituzione della rete idrica nel quartiere Appio Latino. Ed ecco che gli archeologi possono ora ammirare tre stupendi edifici. Strutture sepolcrali appartenenti al medesimo complesso funerario databile fra il I secolo a.C. e il I secolo d.C.. La zona, dopotutto, era centrale nell’antica Roma. Da queste parti si estendeva l’antica via Latina, che portava a Capua, la seconda città più ricca italiana dopo Roma.
Secondo gli esperti questa scoperta getta nuova luce su un contesto importantissimo: quello della via Latina. Questa strada, che da Porta Capena arrivava fino a Capua, doveva essere attraversata da moltissime merci, da schiavi, da turisti, da bighe di personaggi illustri. E qui, dunque, sorgevano edifici importanti, fra cui anche mausolei. Un piccolo tracciato di quella via oggi è ancora visibile nei Parchi degli Acquedotti e delle Tombe, nei pressi dell’acquedotto Claudio. Negli scorsi anni, i ricercatori hanno identificato alcuni preziosi resti di altri edifici funerari, agricoli e di servizio lungo la strada. Altri reperti sono stati trovati nel tracciato della via Latina che passava nell’Agro Romano, e quasi tutti i pezzi importanti sono ora esposti nell’Antiquarium di Lucrezia Romana.
Ma tornando alla scoperta di questi giorni, ora, gli archeologi sono al lavoro per cercare reperti inaspettati e portare alla luce le parti ancora sotterrate degli edifici funerari. I lavori sono diretti da Angelina De Laurenzi.
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Pare che siano già stati trovati alcuni oggetti interessanti: pezzi in ceramica comune ancora integra e delle urne, contenenti dei resti ossei. Poi c’è una sepoltura a inumazione, dove riposano le spoglie di un giovane uomo ancora senza nome.
Le tre strutture presentano dei basamenti in materiale cementizio ma si distinguono l’una dall’altra grazie alle pareti in materiali differenti. Un mausoleo è infatti in tufo giallo, un altro è in pietra reticolata (che probabilmente ha subito un incendio), e il terzo in pozzolana.
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Purtroppo, sembra che alcune parti dei mausolei siano danneggiate. Crepe e spaccature dipendono, di sicuro, dall’azione di precedenti cantieri. Secondo gli archeologi, è interessante notare che il complesso funerario sorge su una cava preesistente. Quindi oltre a cercare nelle tombe, i ricercatori possono trovare reperti interessanti anche nell’antica cava di pozzolana abbandonata. Il dato è sicuro. Lo indicano dei tagli irregolari realizzati sul banco di tufo. Fra queste pietre, sono stati ritrovati intonaci colorati e una testa canina in terracotta. Questi manufatti al tempo erano usati come gocciolatoi da tetto. Ma, in questo caso, la testa di cane veniva sfruttata solo come elemento ornamentale. Infatti non c’è alcun foro per lo scolo.
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