Si sa, le grandi idee arrivano quando meno te l’aspetti. Così dice il senso comune, e allo stesso modo la pensa la scienza. Neurologi e psicologi non hanno dubbi: per concepire un’idea geniale c’è bisogno di distrazione. Ma in che senso?
Le grandi idee? Nascono da menti distratte, o quantomeno che sanno divagare. Per generare intuizioni brillanti bisogna insomma che la mente si rilassi e si perda in pensieri marginali. Restare sempre concentrati su un unico argomento, fissarsi su un risultato che non arriva o su un procedimento complicato, non ci aiuta a pervenire a una soluzione. I nostri neuroni devono essere liberi dallo stress e da un carico pesante di dati. In questo modo, secondo la scienza, la mente si emancipa dai limiti noti ed è libera di divagare. In pochi minuti, riuscirà poi a creare associazioni inaspettate, a elaborare i dati non chiari. Ed è così che nascono le intuizioni geniali.
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La conferma di questo fenomeno arriva da Benjamin Baird e Jonathan Schooler, due psicologi dell’Università della California, a Santa Barbara. Dopo aver sottoposto un test a centoquarantacinque studenti, si sono accorti che i risultati migliori arrivavano da coloro che avevano usufruito di una lunga pausa distraendosi.
Gli studenti hanno dovuto affrontare due esercizi che richiedevano di elencare in due minuti il numero maggiore possibile di utilizzi alternativi di oggetti d’uso comune. Per esempio stuzzicadenti, appendiabiti e mattoncini. Allo scadere del tempo, ai partecipanti è stato concessa una pausa di dodici minuti. Durante questo stacco alcuni studenti hanno scelto di riposarsi, altri sono passati a nuovi esercizi. Altri ancora sono stati coinvolti in un’attività poco impegnativa che favoriva la divagazione. Un quarto gruppetto di studenti non ha avuto alcun momento di pausa.
Alla fine della pausa tutti gli studenti hanno dovuto compiere nuovamente l’esercizio. Ed ecco i risultati… Coloro che avevano indugiato nell’attività che permetteva alla mente di divagare hanno ottenuto risultati migliori rispetto a tutti gli altri. La loro performance è stata più veloce ed efficace del 40%!
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L’articolo in questione, pubblicato sulla rivista scientifica Psychological Science, prova che distrazione e divagazione mentale favoriscono la creatività. Dal punto di vista evolutivo, secondo gli antropologi, l’uomo è un animale soggetto alla distrazione, proprio perché questa caratteristica psicologica ci aiuta nel risolvere problemi complessi.
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