La meditazione trascendentale è una disciplina antica, magica, che porta ad un benessere tutto da scoprire e sperimentare.
Cambiare con la meditazione trascendentale
Questa disciplina affonda le sue radici nella religione degli Arii, un popolo nomade indiano del 1800 a.C. Consiste nel meditare ripetendo ossessivamente un suono, il mantra, fino a raggiungere uno stato di trascendenza o di assenza di pensieri. Uno studio condotto alla Scuola IMT di Lucca, e finanziato anche dalla David Lynch Foundation, ha dimostrato che la meditazione trascendentale lascia tracce indelebili sul cervello. Lo studio ha coinvolto due gruppi di volontari: il primo ha accettato di meditare due volte al giorno per tre mesi. Il secondo, invece, era composto di persone che non hanno cambiato la loro routine quotidiana.
A entrambi i gruppi sono stati somministrati questionari sul livello di stress e di ansia, ed entrambi sono stati sottoposti a risonanza magnetica funzionale, sia all’inizio sia alla fine dell’esperimento, per misurare i cambiamenti nella loro attività cerebrale. Le risonanze magnetiche hanno mostrato cambiamenti rilevabili nel cervello dei soggetti che hanno meditato, in particolare nelle connessioni tra le diverse aree del cervello preposte alla modulazione delle emozioni. Questi cambiamenti, invece, sono risultati assenti nel gruppo di non meditanti.
Meditare, per un cervello più connesso, rilassato e attento.
Gli neuroscienziati hanno condotto una revisione sistematica di tutti gli studi realizzati fino ad oggi sulla meditazione trascendentale, per valutare come questa pratica può cambiare il cervello anche in sole 8 settimane. Hanno basato la loro ricerca su 30 studi precedenti, studi che hanno analizzato i cambiamenti funzionali e strutturali del cervello in persone che meditavano.
Si è così scoperto che i cambiamenti avvenivano, soprattutto, a livello di attività di connettività neuronale in diverse aree del cervello:
- Corteccia prefrontale, un’area coinvolta nel processo decisionale e nella regolazione emotiva.
- Amigdala, una struttura che funge da protezione contro i pericoli dell’ambiente e modula le reazioni emotive.
- Ippocampo, una struttura che svolge un ruolo chiave nell’apprendimento e nella memoria.
- Insula, una struttura relazionata alla rappresentazione corporea, che permette anche di divenire consapevoli di emozioni, sentimenti e desideri.
- Corteccia cingolata anteriore, un’area molto importante non solo coinvolta nella regolazione di frequenza cardiaca e pressione sanguigna, ma anche nei processi decisionali e nell’empatia.
La meditazione aiuta a regolare il nostro stato emotivo, prendere decisioni migliori, migliorare la memoria e amplificare la concentrazione.
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Un aiuto concreto
I ricercatori della Harvard University e la Justus Liebig-University hanno approfondito questa pratica per capire la sua azione nel cervello. Hanno così concluso che la meditazione trascendentale agisce attraverso alcuni aspetti fondamentali:
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- Aiuta le persone ad avere un maggior controllo sulla loro mente, ad esempio, per sviluppare l’attenzione piena e ignorare le distrazioni.
- Facilita una maggiore consapevolezza del proprio corpo, permettendo alle persone di percepire i piccoli segnali inviati dall’organismo, e poter così contrastare lo stress prima che cresca troppo.
- Stimola l’autocontrollo emotivo, in particolare la capacità di affrontare emozioni negative o sgradevoli, facendo in modo che le persone utilizzino le loro esperienze in modo più efficace.
- Cambia la percezione del proprio io, dato che le persone abbandonano l’idea che la loro personalità sia permanente e immutabile, il che ha un potente effetto terapeutico e promuove la compassione verso se stessi.