Si dice che i tardigradi siano le creature più forti e resistenti presenti sulla Terra. La loro capacità di sopravvivere in condizioni estreme è così sviluppata, che da anni vengono prodotti studi e test per capire la loro biologia. Eppure un modo per ammazzarli c’è… Anche i tardigradi possono essere distrutti.
Come distruggere i tardigradi
I tardigradi sono creature microscopiche. In lingua anglosassone sono anche conosciuti come orsi d’acqua, dato che possono proliferare in ambiente marino. Dotati di un corpo cilindrico e molliccio, caratterizzato da una testa e quattro metameri, questi animali hanno dimensioni che vanno da 0,1 mm a 1,5 mm. Assumono vari colori (dal trasparente al bianco, dal giallo al nero) e sono praticamente indistruttibili. Possono passare anni senza cibo o acqua, resistere a temperature gelide e infuocate. Possono anche sopportare radiazioni nucleari. E c’è di più: vivrebbero anche nel vuoto dello spazio esterno. Ma un recente esperimento ha messo alla prova queste creature. Così è stato scoperto il modo per distruggere i tardigradi. Ci vuole una pistola. Ma i tardigradi non vanno colpiti: vanno sparati, come se fossero proiettili!
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I nostri cari tardigradi sono organismi eutelici, hanno cioè un numero di cellule costante durante il corso della vita: non crescono. O meglio, possono accrescersi solo per volume e non per mitosi. Si sa che possono vivere da tre mesi sino a due anni, a meno che non entrino in stato dormiente. Allora in tal caso il loro orologio biologico si blocca, e i tardigradi possono resistere in vita per decenni. E se non muoiono di vecchiaia, non c’è modo di abbatterli. Resistono a tutto. E infatti sono presenti da sempre sulla Terra. Si conoscono loro fossili risalenti al Cambriano.
Animaletti resistenti e panspermia
Così alcuni ricercatori (Alejandra Traspas
Mark J. Burchell) hanno provato ad ammazzarli sparandoli contro un muro a una velocità incredibile. Però i tardigradi sono sopravvissuti pure quando venivano sparati a una velocità di circa 825 metri al secondo. Sopra quella velocità, infine, gli orsi d’acqua si sono disintegrati. Dunque, i risultati suggeriscono che anche questi piccoli animali così resistenti farebbero fatica a sopravvivere a un atterraggio di fortuna su un nuovo pianeta. Perché ci interessa questo dettaglio? Perché in passato qualcuno ha pensato che questi animaletti potrebbero migrare da un pianeta all’altro, magari infilandosi di straforo in qualche satellite. E causando così danni irreparabili all’ambiente extraterrestre.POTREBBE ANCHE INTERESSARTI >>> Creature extraterrestri: sapreste come parlare agli alieni se dovessero arrivare?
Una buona notizia, quindi, per quanto concerne i pericoli legati alla possibilità di panspermia. Questi organismi pur potendo resistere nel vuoto cosmico, non possono spostarsi su altri pianeti, approfittando del passaggio di un astronave o di qualche detrito planetario sollevato dall’impatto di meteoriti.
Secondo alcuni ricercatori, i tardigradi potrebbero anche essere i primi abitanti della Terra, magari venuti da una diversa galassia. Nel senso che la vita sul nostro pianeta potrebbero essere nata grazie a loro. Ma il nuovo esperimento ci conferma che ciò è impossibile. Le bestioline sarebbero morte prima di atterrare.