Si dice che l’avvento del metaverso cambierà le nostre vite e anche l’economia. Potrebbero nascere attività completamente virtuali. I giocatori e i navigatori potrebbero diventare milionari. In realtà è già successo a un utente chiamato Robert Doyle… su The Sandbox!
L’officina virtuale di Robert Doyle
The Sandbox è una piattaforma di gioco non-linear in cui si sta sperimentando una prima dimensione del metaverso. Come vi abbiamo spiegato in un articolo su questo sito, nel gioco online è possibile gestire un proprio avatar e vivere una propria vita virtuale in piena libertà. Si possono anche creare contenuti inediti, si possono sviluppare oggetti. Di tutti i tipi. E in questo modo i giocatori hanno la possibilità di guadagnare. Proprio com’è successo all’americano Robert Doyle.
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Ormai è un fatto: su Sandbox, grazie alla tecnologia blockchain, stanno girando tanti soldi. Negli ultimi giorni è partita addirittura una vera e propria corsa all’acquisto di appezzamenti di terreno virtuale. Alcuni “lotti” sono stati venduti per milioni di dollari. Per quale motivo? Perché sul metaverso si concentrerà una fetta importante dell’economia del futuro, e i più furbi non vogliono farsi trovare impreparati. Ma la ricchezza, almeno all’apparenza, è alla portata di tutti. L’esempio di Doyle può fare scuola.
Come diventare milionari su The Sandbox con attività online
Il trentasettenne Robert Doyle si è fatto un’officina e una banca virtuale su Sandbox. In sei mesi di gioco, senza accorgersene, ha guadagnato quasi centomila dollari. E ora sul web non si fa altro che parlare della sua impresa. Doyle ha cominciato come utente base di Polka City, città virtuale dell’universo Sandbox.
Piano piano, come gli altri giocatori, ha acquistato un po’ di token non fungibili per sviluppare modalità di gaming più pervasive. Per arredarsi la casa virtuale, per comperare beni, per partecipare a eventi. Infine ha messo su un’officina per creare motociclette.
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In Sandbox ogni bene prodotto fa guadagnare interessi settimanali pagati nel token nativo della piattaforma. Nel caso di Robert la moneta si chiama polkacity o POLC. Insieme ad altri giocatori, il nostro meccanico virtuale ha cominciato a vendere parecchie moto. Dunque a possedere e scambiare risorse digitali. Con il suo lavoro, la cittadina virtuale si è trasformata in un “GTA of Cryptocurrency”, in riferimento al videogame cult Grand Theft Auto.
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Con il suo commercio Doyle ha accumulato 111.646 monete polkacity. E senza che Robert se ne rendesse conto, questo suo guadagno si è moltiplicato. Nei mesi ha fruttato quasi il 500% di interessi. Al cambio Doyle si è trovato in tasca centomila dollari. E ora il suo patrimonio sta continuando a crescere, visto che il giocatore ha creato una sua banca virtuale con cui presta token ad altri gamer.