Qualche tempo fa il Very Large Telescope (VLT) dell’ESO nel nord del Cile riuscì a catturare un’immagine eccezionale: un grande anello luminoso attorno alla Luna. Di cosa si trattava?
Era chiaro a tutti che quell’immagine fosse dovuta ad una particolare combinazione di fenomeni di luce naturale e artificiale. Eppure i ricercatori dell’ESO si sono davvero emozionati di fronte a una simile foto. Il gigantesco alone lunare, simile a un anello, è un fenomeno non del tutto nuovo. Ce ne parlano parecchi libri di astronomia e di memorie dedicate a eventi eccezionali del passato. Capita di poterlo vedere solo in determinate circostanze, quando il cielo è nuvoloso ma non del tutto coperto, e quando l’umidità raggiunge una determinata percentuale.
Abbiamo dunque a che fare con un fenomeno ottico. L’anello si crea quando la luce lunare viene rifratta da milioni di piccoli cristalli di ghiaccio e goccioline d’acqua nell’atmosfera circostante.
Questi aloni sono comuni fino a un certo punto. Nel senso che spesso l’atmosfera e la nuvolosità consentono a queste molecole di creare un anello intorno al nostro satellite. Tuttavia, per apparire, c’è bisogno di molta luce. E, si sa, la Luna spunta di notte, quando di luce ce n’è poca… Perciò il satellite deve essere in una posizione specifica rispetto alla Terra e al Sole per riflettere abbastanza luce da produrre un anello sottile e preciso come quello immortalato dal VLT.
Il particolare alone è costituito da bande colorate multiple. Un fenomeno che è in tutto e per tutto opposto a quello della formazione di un arcobaleno. E ciò ha senso: la luce di diverse lunghezze d’onda viene rifratta secondo lo spettro di colori distinti, mentre qui la banda è multipla, quindi i colori si compenetrano.
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L’effetto spettacolare causato dalla rifrazione della luce, dunque, non ha nulla a che fare con gli anelli planetari (come quelli di Saturno). Meglio specificarlo per i meno ferrati. Dipende più dalle nuvole che dalla Luna stessa.
Senza nuvole, sarebbe impossibile scorgere l’affascinante anello, simile a un arcobaleno bianco. Occorrono quindi nuvole sottilissime, e una luce forte che venga riflessa dalla Luna per poi colpire i milioni di minuscoli cristalli e rifrangersi.
Con poche nubi, il fenomeno non sarebbe percepibile. Con troppe, invece, non vedremmo il satellite.
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La bellissima foto scattata dall’ESO è stata pubblicata lunedì 2 novembre 2020, ma ogni giorno, in ogni parte del mondo potrebbe essere possibile assistere a un fenomeno simile. Sub web trovate tanti scatti interessanti che registrano il fenomeno. Quindi, tenete a portata una buona fotocamera!
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