La NASA vuole installare un reattore nucleare sulla Luna e ha già lanciato uno pseudo-bando. Per vie ufficiose sono stati rivelati tutti i requisiti del progetto, in modo da informare le aziende che potrebbero essere interessate a collaborare.
Dunque, stiamo davvero per tornare. Sulla Luna, ovviamente. E la NASA, stavolta, fa sul serio. Vuole riportare l’uomo sul nostro satellite naturale e, come previsto dal programma Artemis, stabilirlo su quella superficie a lungo termine. Ma per far ciò, ovvero per permettere a degli astronauti di sopravvivere e lavorare sulla Luna, ci sarà bisogno di molta energia. Per questo l’agenzia spaziale americana sta pensando di installare, entro il 2030, un reattore nucleare sul Luna.
“L’abbondanza di energia sarà la chiave per la futura esplorazione dello spazio”, ha dichiarato Jim Reuter, amministratore associato della Space Technology Mission Directorate (STMD) della NASA.
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L’idea di sfruttare il nucleare sulla Luna non è nuova. Si era già pensato di installare una centrale per la fissione nucleare nell’ambito del progetto Kilopower. Ma ora la NASA sta collaborando con il Dipartimento dell’Energia degli Stati Uniti (DOE) ed è alla ricerca di partner industriali che possano venire incontro a delle esigenze così speciali.
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Ecco perché la NASA ha di recente lanciato un appello simile a un bando. Si punta ad istruire le grandi aziende dell’energia americana sulle esigenze della missione. E poi a stimolarle, per dar vita a progetti o prototipi adeguati alla missione spaziale. Non sarà facile. In pratica si sta chiedendo di creare una centrale di energia a fissione nucleare che dovrà funzionare sulla superficie lunare, il tutto in dieci anni scarsi.
E che cosa chiede, la NASA? Pretende che nel progetto siano inseriti un nocciolo del reattore alimentato a uranio, un sistema per convertire l’energia nucleare in energia utilizzabile, un sistema di gestione termica per mantenere fresco il reattore e un sistema di distribuzione che fornisca non meno di quaranta kilowatt di energia elettrica continua per dieci anni nell’ambiente lunare.
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Quindi c’è bisogno di qualcuno che sappia concepire un sistema di fissione piccolo e leggero, che possa funzionare su un lander lunare o su un rover. L’energia da produrre non sembra altissima. Considerando che quell’energia dovrebbe far funzionare i sistemi di supporto vitale, tenere in moto i rover lunari e aiutare gli scienziati a condurre esperimenti con apparecchiature speciali.
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Per adesso la NASA e il DOE selezioneranno le proposte che perverranno dalle aziende, privilegiando i progetti più piccoli e sostenibili. Il bando è stato ufficiosamente aperto, e i progetti potranno pervenire all’agenzia spaziale fino alla fine di febbraio 2022.
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