Una startup sudafricana chiamata Phractyl ha presentato al mondo il progetto di un nuovo velivolo dalla forma straordinaria e dalle prestazioni incredibili. Il mezzo, detto Macrobat, si pone l’obiettivo di far evolvere il sistema dell’Agile Complex Technology e la tecnologia PAV (Personal Aerial Vehicle) attraverso l’imitazione della natura. Lo strano elicottero, infatti, ha l’aspetto di un uccello e ne ripropone anche i movimenti!
Com’è fatto il velivolo uccello
La Phractyl è riuscita a produrre un velivolo dalle ruote cingolate, il carrello ispirato alle zampe degli uccelli, una cabina inclinabile e ali mobili, simili a quelle dei pipistrelli. Il concept del Macrobat è lo stesso che ispirò anche Leonardo da Vinci nei suoi tentativi di progettare strumenti volanti. I sudafricani, però, hanno sfruttato al massimo le possibilità concesse dal calcolo matematico, utilizzando proiezioni frattali per garantire dinamicità e sicurezza durante il volo.
Dunque, questo velivolo può decollare e atterrare su ogni tipo di suolo, grazie alle ruote cingolate e al carrello d’atterraggio a “zampe di uccello”. Può volare sopra le foreste e fra i monti, atterrare nel deserto e nella giungla, grazie alla cabina inclinabile e le ali speciali, anche loro inclinabili.
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Macrobat è insomma un PAV completamente elettrico e dalla forma molto curiosa. Potremmo definirlo un uccelloplano pensato per rivoluzionare la mobilità aerea africana. È stato presentato a metà novembre, ma la casa produttiva sta già lavorando alla messa a punto di un prototipo funzionale.
Macrobat, l’elicottero della Phractyl
Phractyl, il nome della startup, sta per PHRontier for Agile Complex Technology sYstem evoLution. Il Macrobat, invece, è stato chiamato così in onore dei pipistrelli, “sono gli unici mammiferi che possono volare”.
Il progetto è davvero d’avanguardia. L’atterraggio cingolato permette infatti a questo elicottero di affrontare qualsiasi tipo di terreno, garantendo atterraggi e decolli quasi verticali, dunque l’utilizzabilità in tutto il continente. Il carrello d’atterraggio, definito dalla stessa azienda a “zampe dii uccello”, presenta articolazioni meccaniche che si possono sollevare, abbassare e bilanciare per far inclinare il corpo dell’aereo.
Un volo a 180 km/h
Il prototipo del velivolo è monoposto. Dovrebbe garantire un’autonomia di centocinquanta chilometri, e pare che possa trasportare un carico utile massimo di centocinquanta chili. E quanto va veloce? Tocca i centottanta km/h.
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La start-up sudafricana Phractyl dichiara che il mezzo potrebbe essere pilotato anche a distanza, per trasformarsi in un grosso drone. Niente male! Siamo di fronte a uno dei progetti più interessanti dell’anno, non c’è dubbio.