Non tutti sanno che cento anni fa venne sospesa l’assegnazione del premio Nobel per la fisica. Era il 1921, e secondo il Comitato dell’assemblea svedese nessun nominato di quell’anno si era distinto in una ricerca rilevante. Si decise perciò di rimandare tutto all’anno dopo, e il premio andò ad Albert Einstein.
Davvero nel 1921 nessun fisico produsse uno studio o una scoperta di comprovato beneficio per l’umanità? Questa infatti era ed è la richiesta di base imposta dal fondatore del premio, ossia, filantropo Alfred Nobel. E secondo l’accademia svedese questi termini non erano stati rispettati in alcun modo. Ma c’era stato Einstein, per esempio, che proprio in quegli anni aveva lavorato alla relatività…
Non essendoci stata premiazione nel 1921, lo statuto prevedeva che per l’assegnazione del premio potesse essere celebrata l’anno seguente. E accadde proprio così. Il Nobel per la fisica 1921 venne dunque attribuito ad Albert Einstein, durante la premiazione del 1922. La medaglia, tuttavia, non gli fu assegnata per la teoria della relatività, ma per gli studi sull’effetto fotoelettrico. Un lavoro che il fisico tedesco aveva condotto nel 1905.
Einstein, ovviamente, si aspettava di essere premiato per altro, ossia per una ricerca che stimava più importante. A dire il vero, nel corso della sua esistenza, il fisico non fu mai un fan del Nobel, e dall’altro lato l’Accademia Reale delle Scienze di Svezia non fu mai troppo generosa nei confronti del teorico della relatività.
Nel corso degli anni Einstein ricevette ben sessantadue nomination. Quasi tutte queste menzioni erano collegate alla sua teoria della relatività. Tuttavia queste candidature non convinsero mai il Comitato. E così la relatività, ovvero la teoria più importante e rivoluzionaria del Novecento, non fu mai celebrata in Svezia.
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Non tutta la comunità scientifica aveva ben compreso l’importanza della relatività e, con essa, tutte le implicazioni e i benefici che questa teoria avrebbe provocato. Il comitato scientifico del Nobel non faceva eccezione.
Il più duro oppositore di Einstein fu Allvar Gullstrand, un oculista svedese vincitore del Nobel per la Medicina nel 1911. Gullstrand era al tempo un membro di spicco dell’accademia.
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Nel 1922 qualcosa finalmente si smosse. Un nuovo membro del comitato, tale Carl Wilhelm Oseen, riuscì a trovare una mediazione e a convincere l’accademia ad assegnare il Nobel “in ritardo” a Einstein per la scoperta della legge sull’effetto fotoelettrico.
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Secondo la leggenda, il fisico ricevette la comunicazione della vittoria mentre era in viaggio per il Giappone, e perciò non poté prendere parte alla tradizionale cerimonia di consegna. I più maligni invece sostengono che Albert non si presentò a Stoccolma perché offeso. La medaglia gli fu consegnata nel luglio del 1923 a Göteborg. In quell’occasione Einstein preparò un lunghissimo discorso sulla relatività. Una provocazione?
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