Considerato una delle eccellenze italiane, il nosocomio vanta il primato di un vero e proprio intervento chirurgico con l’unico farmaco al mondo costituito da cellule staminali.
L’impianto, fatto da cellule staminali coltivate in laboratorio, è stato approvato per l’uso su pazienti con cecità monolaterale, causata da ustioni corneali.
Si chiama Holoclar ed è stato prodotto a Modena nel centro di Medicina Rigenerativa. La sua approvazione risale al 2015, ed è il primo farmaco al mondo a base di cellule staminali. Può essere prescrivibile e dovrebbe essere disponibile in tutte le strutture del sistema sanitario italiano dal 2017.
L’Azienda Ospedaliera San Giovanni di Roma è, però attualmente, l’unica struttura autorizzata nel nostro paese ad utilizzare Holoclar. Questo succede a causa delle complessità nelle procedure che portano alla diagnosi di malattie, in cui è indispensabile l’utilizzo delle cellule staminali. Ma sarà vero che questo farmaco deve essere somministrato in casi, oserei dire, così rari? (n.d.r.)
Il paziente è un ragazzo romano di 26 anni, colpito da cecità a causa di una gravissima ustione corneale da scoppio di petardo. Dopo numerosi interventi chirurgici per riparare i danni del trauma al volto, i medici hanno deciso di operarlo utilizzando le cellule staminali.
Il prof. Augusto Pocobelli, con l’ausilio del suo staff, ha eseguito l’innesto del farmaco sulla cornea e sul volto del ragazzo ustionato.
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L’azione devastante delle sostanze chimiche ha reso la zona della cornea del ragazzo opaca. Tra questi prodotti pericolosi sono stati trovati:
Con i suoi 10 anni di esperienza in questo settore medico, Pocobelli ha fatto un vero e proprio intervento chirurgico, ripulendo la zona da cicatrici.
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Le persone che avrebbero la necessità di sottoporsi ad interventi del genere non sono molte in Italia, si stima un calcolo tra i 40/50 casi all’anno. Parliamo soprattutto di lavoratori dell’industria che spesso, a causa del loro impiego, vengono in contatto con sostanze nocive alla vista (per esempio nelle industrie chimiche o nelle concerie n.d.r.). I casi di cronaca raccontano anche di violenza di genere in cui, di solito le donne, vengono ustionate al viso e agli occhi a causa dell’acido buttato addosso dai loro aguzzini. L’impatto sul reddito e sulla salute di queste persone è devastante, quindi intervenire a livello medico, soprattutto in casi estremi, diventa socialmente fondamentale.
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Ha contribuito all’acquisto e all’applicazione di questa costosa terapia in tutto il territorio regionale. Viene vista come un esempio virtuoso, in grado di garantire prestazioni sanitarie di alta qualità a tutti i cittadini del territorio laziale.
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