Il cimitero di macchine a Châtillon, località che si trova nel sud-est del Belgio, è considerato uno dei più affascinanti al mondo. La leggenda metropolitana narra che queste auto furono abbandonate dai soldati americani durante la seconda guerra mondiale.
La storia del cimitero di macchine
I soldati americani, visto che non avevano modo di spedirle negli Stati Uniti, decisero di nascondere queste automobili nella foresta di Châtillon, per poi poterle recuperare in un secondo momento. I costi di spedizione erano molto alti, e questo fu sicuramente uno dei motivi principali della nascita del cimitero di macchine di Châtillon. Non è ancora chiaro, però, come l’esercito americano sia riuscito ad acquisire queste automobili così belle nel bel mezzo della guerra.
Gli ufficiali di grado decisero di lasciare tutte le auto in Belgio: queste sono state portate su una collina, ben parcheggiate una ad una, e nascoste in modo tale che nessuno le potesse scovare.
Una volta tornati a casa negli Stati Uniti, i soldati che volevano recuperare la loro auto avrebbero dovuto assumersi la responsabilità finanziaria di tutti i costi di trasporto. Alla fine, quindi, nessuna automobile venne più recuperata.
Che pensa la gente del posto?
La gente del posto non è d’accordo con questa versione della storia, e afferma che il cimitero di Châtillon è semplicemente una vecchia discarica di auto, prodotte dopo la seconda guerra mondiale. In questa città, nel passato esistevano già altri quattro cimiteri di auto retrò con più di 500 macchine. Sfortunatamente, la maggior parte delle automobili sono state rubate dagli abitanti, quindi oggi rimane solo un cimitero. Nel 2010, a causa di problemi ambientali, tutti i cimiteri di auto sono stati comunque ripuliti.
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Le automobili
La disposizione di queste auto dà l’impressione che si sia verificato un ingorgo, e proprio questo non avrebbe più permesso ai veicoli di potersi spostare.
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Nel corso del tempo, la corrosione e il decadimento hanno rovinato la carrozzeria e gli interni delle macchine. I collezionisti hanno recuperato e raccolto tutto quello che hanno potuto dei resti di queste automobili.
