La fotocamera da 3.2 gigapixel è la più grande del mondo ed è stata testata dagli scienziati americani dello SLAC, Stanford Linear Accelerator Center, e sta fornendo risultati straordinari con foto eccezionali.
Sarà montata sul telescopio LSST, large synoptic survey telescope che entrerà in funzione dal 2022, e potrà catturare immagini e dettagli finora sconosciuti o impercettibili dello spazio. Questo servirà per aiutarci a risolvere i molti misteri che ancora non sono stati chiariti sull’universo a cui apparteniamo.
Caratteristiche
La fotocamera da 3.2 gigapixel è grande come un Suv ed è composta da 189 sensori di luce. Il progetto prevede che i sensori possano rilevare oggetti oltre 10 milioni di volte più deboli rispetto a quelli visibili a occhio nudo.
Il piano focale è simile a quello di una normale fotocamera digitale o di un cellulare, perché cattura la luce emessa o riflessa e la converte in segnali elettrici. Da questi verrà successivamente prodotta l’immagine digitale. Viste le dimensioni e le funzioni innovative, il piano focale sarà comunque molto più sofisticato rispetto a quello di un device normale.
I sensori, durante i primi test effettuati, sono riusciti a scattare immagini digitali da 3.200 megapixel, le più grandi di sempre mai prodotte in un solo scatto. La grandezza è tale che sarebbero necessari almeno 378 schermi tv ad altissima definizione per riuscire a visualizzare una di queste foto a grandezza naturale.
Possiamo constatare la sua potenza e l’altissima qualità anche parlando della risoluzione. Fra gli esempi fatti, si ricorda quello della pallina da golf e della luce d’una candela viste a chilometri di distanza.
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Funzioni
Una volta installata, questa fotocamera avrà il compito di scattare immagini panoramiche dell’intero cielo meridionale. Si stima che in 10 anni riuscirà a raccogliere immagini di circa 20 miliardi di galassie, con una sensibilità focale mai vista prima.
I suoi dati saranno raccolti in un catalogo relativo alle galassie del Legacy Survey of Space and Time (LSST). Lo scopo principale di questa fotocamera è, principalmente, quello di far luce sui misteri relativi alla materia oscura e all’energia oscura. Queste. insieme, compongono circa il 95% dell’Universo ma ai nostri occhi sono praticamente ancora ignote.
Steven Kahn, direttore dell’osservatorio dello SLAC, è entusiasta del progetto, ritenendolo un’enorme vittoria che permetterà all’umanità di fare ricerche astrofisiche senza precedenti.
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Tempi di produzione
Per completare la fabbricazione della fotocamera ci vorranno circa 5 anni. Si stima che le foto scattate riusciranno a produrre un archivio di 6 milioni di dati all’anno, ossia l’equivalente di 800.000 immagini prodotte ogni notte da una fotocamera normale da 8 megapixel. Ovviamente, la qualità e l’elevato valore scientifico della fotocamera più grande al mondo non possono essere paragonati a niente di prodotto in precedenza.