I long Covid sono i sintomi a lungo termine che si possono riscontrare dopo aver contratto la malattia. Tra i più comuni sono stati segnalati l’affaticamento, il mal di testa, la dispnea e l’anosmia, cioè la perdita totale di percezione degli odori. Queste compromissioni funzionali possono durare anche mesi, con sintomi che variano da soggetto a soggetto.
Un’analisi del National Institute for Health Research del Regno Unito ha evidenziato le due sindromi che possono determinare un long covid:
I fattori di rischio possono essere diversi, e gli studiosi stanno cercando di analizzare più casi possibili, proprio per trovare un denominatore comune utile a capire e a prevenire la malattia.
Secondo uno studio inglese del King’s College London del 21 ottobre 2020, i fattori di rischio per la Long Covid possono includere:
Tra gli organi più colpiti abbiamo il polmone, il cuore i reni, oltre che il sistema nervoso in generale.
il sintomo del Covid si manifesta solitamente con una polmonite interstiziale, causata da una forte infiammazione degli alveoli. I danni a questo organo persistono settimane o addirittura mesi dopo la guarigione, anche in pazienti con sintomi lievi. I vari casi clinici analizzati mostrano la presenza di dispnea con insufficienza cardiaca polmonare dopo 12 settimane dalla guarigione nel 47% dei casi. Si prevedono per questo strategie di assistenza e recupero funzionale di tipo riabilitativo nel lungo periodo. Il Covid può colpire il polmone in diversi modi come:
La guarigione completa e il recupero della salute dei polmoni a lungo termine dipendono dal tipo di cure e dalla loro tempestività. Infatti, l’immediato ricovero in ospedale per i pazienti gravemente malati può ridurre al minimo i danni ai polmoni.
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in genere si è notato che i danni da Covid sono di lieve entità, anche se in alcuni casi possono sfociare in gravi miocarditi. Altre conseguenze possono presentarsi come:
i soggetti in dialisi o con trapianto di rene corrono rischi più alti che la malattia Covid evolva in forma più grave. Circa un terzo dei decessi è avvenuto a causa di una insufficienza renale acuta dovuta principalmente ad un aumento della microcoagulazione.
Il sistema nervoso: si è osservato che i pazienti con Covid-19 potrebbero soffrire di problemi permanenti al sistema nervoso periferico (SNP). Questi causerebbero cambiamenti dell’eccitabilità dei nocicettori (terminazioni nervose che promuovono il dolore), inducendo neuropatie e peggiorando stati dolorosi.
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Le metodologie di cura variano dalla gravità della malattia e vanno valutate a seconda dei casi. Gli asintomatici, di solito, vengono isolati e non hanno bisogno di cure ma si sottopongono al tampone dopo un certo tempo (che varia dai 7 ai 10 gg); i malati non gravi spesso vengono curati a casa con l’utilizzo di cortisone, antivirali e antibiotici. I casi peggiori, invece, vengono ricoverati e sovente intubati in terapia intensiva.
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Il team coinvolto nella cura e nel recupero può includere diversi specialisti, fra i quali:
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