Continuano le scoperte archeologiche in Egitto. Nei giorni scorsi uno scavo ha svelato l’esistenza di un altro tempio del sole perduto. Si tratta di resti ben conservati di un edificio mastodontico dedicato a Ra. La datazione risale ad almeno quattromilacinquecento anni fa. Gli studi archeologici e gli scavi sono stati condotti anche da ricercatori italiani dell’università L’Orientale di Napoli.
Potrebbe trattarsi di un antichissimo tempio del Sole. Ovvero di uno di quei misteriosi luoghi di culto risalenti al XXV secolo a.C., dedicati al dio Ra, da sempre ricercati dagli egittologi. Finora ne erano stati scoperti soltanto due, ma secondo le fonti, in tutto, dovrebbero esisterne almeno sei. Gli studiosi erano più o meno fiduciosi sulla possibilità di ritrovare tracce di questi edifici, tuttavia fino ad oggi non si era ancora rivelato nulla di importante.
Un team di archeologi ha scoperto i resti di questo meraviglioso edificio sotto un altro tempio del sole ubicato ad Abu Gurab. Siamo a circa venti chilometri a sud del Cairo. A svelare l’importante scoperta è stato il co-direttore della missione, l’italiano Massimiliano Nuzzolo, assistente professore di Egittologia presso l’Istituto per le culture mediterranee e orientali dell’Accademia polacca delle scienze a Varsavia.
In un certo senso, la scoperta era attesa da più di centotrenta anni. Nel 1898, infatti, gli archeologi che lavoravano nel sito di Abu Gurab scoprirono qualcosa di strano sotto il tempio di pietra di Niuserra, un sito noto anche come Niussera Ini o Nyuserra o Shesepu-ib-Ra (ovvero delizia del cuore di Ra). Per intenderci e orientarci nella storia egizia, Niussera fu il sesto re della V dinastia, e governò l’Egitto tra il 2400 e il 2370 a.C.. Già alla fine dell’Ottocento, quindi, si intuì che sotto il grande tempio di Niussera doveva esserci qualcos’altro.
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Le scoperte attuali confermano quell’impressione: il tempio di Niussera fu costruito sui resti di un altro tempio del sole. In pratica gli archeologi del XIX secolo scavarono solo una piccolissima parte di questo edificio in mattoni di fango celato sotto il tempio di pietra di Niuserra. Qualcuno di loro pensò di trovarsi al cospetto di resti di una precedente fase di costruzione dello stesso luogo di culto. Altri ipotizzarono che potesse trattarsi di un edificio preesistente. In ogni caso, le indagini ottocentesche si bloccarono lì, e il mistero rimase seppellito sotto le pietre del sito di Niussera.
A differenza delle piramidi, che i faraoni costruivano come templi di celebrazione per la propria morte, i templi del sole glorificavano i re mentre erano ancora in vita. Ma templi siffatti furono edificati soltanto dai sovrani della quinta dinastia. Ecco perché sono così importanti e agognati dagli egittologi. Il culto di Ra, infatti, decadde progressivamente e quei luoghi di culto furono abbandonati. Il culto del dio del sole fu prima sostituito con quello del faraone, e poi con l’adorazione dell’attributo Aton, infine venne il trionfo di Iside e di una nuova religiosità che mutò profondamente la cultura e l’architettura egizia.
Gli antichissimi templi del sole erano dunque luoghi attivi di culto, aperti al pubblico, e non siti di sepoltura. Nei loro spazi si celebravano misteri di cui ancora oggi sappiamo pochissimo e su cui si continua a fantasticare.
Erano contraddistinti dalla famosa forma “a cannocchiale” e si sviluppavano con atri e corridoi angusti e sempre più bui, consacrati alla nebulosità, che poi sfociavano nel sacrario monolitico del naos, dove l’oscurità si faceva ancora più fitta. Da queste tenebre si giungeva poi a un cortile sacro inondato dalla luce solare.
“Ora i nostri ritrovamenti dimostrano che questo era un edificio completamente diverso, eretto prima di Niuserra”, ha detto Nuzzolo. Si tratta di un tempio del sole, il team di ricerca è sicuro. Uno dei sei leggendari edifici di culto dedicati a Ra perduti nell’oblio. E che ora stanno riaffiorando dagli strati di terra e sabbia.
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Lo scavo ha portato alla luce reperti importantissimi: sigilli incisi con i nomi dei re che governarono prima di Niuserra, le basi di due colonne di calcare, una soglia di calcare. Fra i ritrovamenti interessanti ma meno rilevanti segnaliamo: vasi pieni di fango rituale, barattoli di birra, ceramiche della metà del XXV secolo prima di Cristo.
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La costruzione originale era fatta interamente di mattoni di fango. E doveva avere delle dimensioni impressionanti. Il re Niuserra lo distrusse ritualmente per costruire il suo tempio del sole, con obelisco e altare luminoso, in cui veniva celebrato il carattere divino del monarca.
Il nuovo tempio del sole si aggiunge quindi al tempio solare di Userkaf, primo sovrano della V dinastia. Quello di Userkaf è il tempio più antico mai ritrovato, e fra le sue rovine fu rinvenuta la famosissima testa di Userkaf in grovacca, un capolavoro dell’arte egizia.
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