Quanto sono davvero affidabili i test rapidi come strumento per combattere il Covid-19? Nei giorni in cui si ragiona su una rimodulazione dei criteri per l’estensione del green pass, è doveroso mettere in chiaro alcuni dati sui test in uso. Imputati speciali: i tamponi antigenici rapidi. Dobbiamo capire quanto sono precisi e affidabili.
Gli esperti della sanità e del Governo puntano il dito contro i test antigenici rapidi. Fra le contromisure disponibili per arginare la circolazione del Covid-19, i tamponi rapidi sarebbero infatti l’elemento meno utile e affidabile. Hanno infatti una sensibilità del 30%. In più, non riescono a vedere il virus se non quando è presente in quantità massicce. E ciò cosa comporta? Che su una persona su due il risultato può essere un falso negativo.
A differenza dei test molecolari, i test veloci rilevano la presenza del virus non tramite il suo acido nucleico (RNA) ma tramite le sue proteine (antigeni). Proprio per questo motivo vengono chiamati antigenici. A fronte dei dati finora disponibili possiamo giudicarli come prove dalla sensibilità davvero bassa. Per entrare nello specifico: i casi positivi sono attualmente rilevati dallo 0,2% dei tamponi rapidi e dal 6% dei molecolari. Inoltre, con i test antigenici rapidi abbiamo oltre il 50% di falsi negativi.
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La spiegazione ci viene fornita dal virologo Francesco Broccolo, dell’Università di Milano Bicocca. Quando un soggetto si infetta, infatti, l’infezione si palesa al test dopo quarantotto ore. “Mentre sappiamo che l’infezione deve prendere piede e che il virus ha bisogno di tempo per replicarsi”, ha rivelato l’esperto della Bicocca. “Per questo non è il caso di fare il test subito dopo avere avuto un contatto”. Molto più affidabile è invece il tampone molecolare, che dopo quarantotto ore dal contatto è in grado di offrire risultati precisi. Il tampone rapido, al contrario, non dà alcuna sicurezza. “Riesce a vedere il virus solo se la carica virale è di almeno un milione di copie per millilitro di fluido biologico prelevato con il tampone”.
L’ISS ha comunque più volte spiegato quali sono i limiti del test rapido. Ma la politica italiana non è riuscita ancora a sottolineare la differenza fra test molecolari e rapidi, e a fornire informazioni chiare alla popolazione. In ogni caso, i test rapidi non possono essere in alcun modo equiparati a quelli molecolari. Ovviamente, però, la gente continuerà a preferire gli antigenici, perché meno costosi e più semplici da fare.
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Per fare un antigenico rapido non serve personale specializzato e il risultato è disponibile dopo mezz’ora. Secondo l’ISS, questo tipo di analisi dovrebbe essere solo uno strumento utile allo screening e laddove ci sia bisogno in poco tempo di indicazioni per le azioni di controllo.
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